Listeria Monocytogenes è il batterio che sta allarmando intere comunità. Sono 3, infatti, le persone morte e 71 quelle ricoverate, al momento, per sospetta intossicazione da alimenti contaminati. Dopo attente analisi il ministero della Sanità ha rinvenuto tracce del batterio in diversi alimenti che sono stati prontamente ritirati dai supermercati. I primi alimenti ritirati sono stati i wurstel di alcune marche, poi è stata la volta di una marca di gorgonzola, poi dei tramezzini al salmone e, recentemente, una marca di prosciutto cotto. Vediamo insieme cos’è questo batterio e perché così pericoloso per la salute dell’uomo.
Listeria Monocytogenes: dove lo troviamo
La Listeria Monocytogenes è un batterio ubiquitario: vale a dire largamente presente in natura. Lo ritroviamo, infatti, nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. La sua diffusa presenza è data dalla sua resistenza a un ampio range di temperature e di ph: rispettivamente dai 3° ai 45° e tra 4,4 e 6,6. Le procedure di pastorizzazione e cottura a temperature dai 65° i su, invece, provocano la sua morte. Arriva all’uomo attraverso alcuni alimenti quali:
- latte,
- verdure crude
- carni crude o poco cotte
- insaccati poco stagionati
- pesce affumicato
- formaggi molli
Il batterio può contaminare i cibi anche in un momento seguente la produzione. Nel caso dei cibi precotti, può contaminarli al momento del confezionamento.
La listeriosi: quali sintomi
L’uomo che si ciba di prodotti contaminati dalla Listeria può contrarre una malattia molto insidiosa che è la listeriosi. La listeriosi è un’infezione che può addebitarsi a livello gastroenterico o assumere i connotati di una malattia sistemica. La gravità della malattia dipende sia dalla quantità di alimento contaminato ingerita, sia dalle condizioni di salute generali del soggetto colpito. Nei casi meno gravi l’infezione si manifesta come una gastroenterite o una sindrome influenzale dopo 24 ore dall’ingestione dell’alimento incriminato. I sintomi sono febbre, diarrea, nausea e dolori articolari. La forma sistemica, più grave, scarica sul sistema nervoso. In questo caso i sintomi spaziano dalla cefalea alla confusione, all’irrigidimento del collo. Nei casi ancora più gravi si può arrivare a sviluppare anche forme di meningiti.
I soggetti più a rischio sono le persone con il sistema immunitario debole. Pazienti oncologici, immunodepressi, bambini piccoli, donne in gravidanza. Queste ultime rischiano nei casi più gravi anche l’aborto spontaneo.
Le buone abitudini
Il percorso per guarire dalla listeriosi, quando questa non si risolve da sola, passa per una terapia antibiotica. Terapia che può essere anche somministrata in via preventiva alle donne incinte. Tuttavia è meglio evitare di contrarre tale batterio osservando dei comportamenti virtuosi:
- cuocere completamente gli alimenti che si consumano;
- lavare bene la verdura prima di consumarla cruda;
- lavare bene gli utensili dopo averli utilizzati per gli alimenti crudi;
- assicurarsi di consumare sempre prodotti lattiero-caseari realizzati con latte pastorizzato.
Altre buone abitudini possono essere quella di conservare gli alimenti cotti e crudi in modo separato nel frigorifero e non lasciare alimenti deperibili a temperatura ambiente.