Se prendiamo per buono l’approccio che vede nell‘invasione russa dell’Ucraina una violazione palese delle regole elementari del diritto internazionale allora non si spiega razionalmente perchè l’uguale invasione del Libano da parte d’Israele non lo sia.
Alla stessa maniera: se Putin è stato definito criminale di guerra per quanto commesso in Ucraina e perseguito fino all’erogazione di un mandato di cattura internazionale; perché Netanyahu no?
Ancora: se la Russia è stata messa sotto embargo ed ha subìto non si sa più nemmeno quanti pacchetti di sanzioni da Europa e Stati Uniti perché Israele non ha subito lo stesso trattamento?
La Carta dell’ONU
Invasione armata: ingresso delle forze armate di uno Stato belligerante nel territorio di un altro Stato per compiervi un’operazione bellica.
Si distingue dal semplice sconfinamento di forze armate straniere, non mosso dall’animus belligerandi e non rivolto quindi a finalità di guerra, e per il suo carattere di subitaneità, dall’occupazione bellica in quanto non ha ancora raggiunto un carattere di stabilità; non tende ancora a sottrarre il territorio invaso alla potestà del nemico; e non dà quindi all’invasore i poteri dell’occupante e le responsabilità relative.
In virtù dell’art. 2, par. 4, della Carta dell’ONU che, accettato come norma cogente di diritto internazionale generale, sancisce il divieto dell’uso della forza nelle relazioni internazionali, l’i. armata è da considerarsi un atto internazionalmente illecito.
(Treccani – Diritto)
Questa geometria variabile sullo scacchiere internazionale, geopoliticamente, a chi giova? Questa è un’altra domanda a cui ci piacerebbe avere risposta in maniera oggettiva ma è possibile?
Invasione Ucraina e invasione Libano, una considerazione finale
Oggi viviamo un’epoca in cui il suono della parola guerra non ci comporta più “un piccolo sobbalzo nella regione epigastrico duodenale che a buon diritto chiamai, paura o vigliaccheria emotiva” come cantava il signor G. qualche anno fa.
Siamo tutti immersi in un grande Risiko e siamo arrivati a disumanizzare l’altro da noi talmente tanto che non ci fa più “specie” nulla.
Assuefatti da immagini cruente e raccontate male, con fare di parte se va bene, siamo tutti convinti che il ‘gioco’ giustifichi attacchi e vendette di ogni tipo. Le giustifichiamo con tesi moralistiche e luoghi comuni di ogni tipo fino all’uso strumentale ed insultante del concetto di antisemitismo che tanti usano linguisticamente – e tanti ci marciano proprio – solo per marchiare chi la pensa o si esprime diversamente.
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