Hanno avuto inizio nella giornata di ieri le consultazioni del presidente incaricato Mario Draghi. Dopo aver accettato con riserva l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sta sondando il terreno per capire se possa avere una solida maggioranza in modo da poter avere un governo a pieno regime in poco tempo. Chi lo sosterrà? Destra e Sinistra sono pronti ad ascoltarlo.
L’inizio delle consultazioni di Mario Draghi, alla ricerca di una maggioranza
Perché Mario Draghi ha bisogno di una solida maggioranza? La risposta è molto semplice, per evitare una situazione come quella che si era venuta a creare con il precedente governo Conte dove al Senato non si era arrivati ad una maggioranza assoluto che avrebbe creato problemi per i futuri provvedimenti da mettere al voto. Insomma, una situazione di stallo che l’Italia in questo momento non si può permettere. Per ora niente elezioni anticipate, come ben spiegato dal presidentre Mattarella, visto che ci vorrebbe troppo tempo per avere un governo che lavori a pieno regime. Quindi ecco l’incarico a Mario Draghi che ha il compito di costruire la solida maggioranza e mettere la parola fine alla crisi di governo.
Chi sosterrà il possibile governo Draghi? Forza Italia si fa avanti
Partiamo dalla destra dove Draghi registra il primo attestato di fiducia direttamente da Forza Italia una delle tre teste del centrodestra. Berlusconi ha dato il via libera alla fiducia per l’ex capo della BCE dopo la riunione avvenuta col suo vice Tajani e le capogruppo Gelmini e Bernini dichiarando: “La scelta del Presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese“. Nel campo del centrodestra, dopo il sì di Forza Italia, Giorgia Meloni sostiene la via dell’astensione, mentre Matteo Salvini resta incerto.
Centrosinistra, ex maggioranza cercasi
La ex maggioranza cerca altrettanto un punto di caduta, tra il Pd pronto a sostenere il nuovo tentativo salvaguardando l’alleanza giallorossa e il M5S diviso fra i sostenitori del no senza appello – l’ala Di Battista e non solo – e gli aperturisti. Nessun limite precostituito restringe l’orizzonte dell’ex presidente Bce. Durante il colloquio di ieri con Mattarella non sarebbero emersi paletti di alcun tipo, né di tempo né di formule o di caratteristiche della compagine governativa. Non sarà, in altre parole, un ‘governo del Presidente’. Da parte sua il premier uscente Giuseppe Conte, entrando a Palazzo Chigi, ha detto ai cronisti: “Quando uno fa il suo lavoro è sempre sereno“.