I recenti problemi causati dalla pandemia da Coronavirus hanno messo forse un po’ troppo da parte i problemi legati all’ambiente. Il problema dell’inquinamento ambientale è uno dei temi più delicati nel mondo e una soluzione condivisa non è stata ancora trovata nonostante gli accordi della conferenza di Parigi (dai quali alcuni stati si sono defilati come gli Stati Uniti d’America di Trump). La soluzione, però, potrebbe essere una: ridare importanza al concetto dello sviluppo sostenibile.
Come nasce il concetto dello sviluppo sostenibile
Il concetto di sviluppo sostenibile non è sempre stato indirizzato esclusivamente alla salvaguardia dell’ecosistema, infatti la sua prima definizione, a opera di Brundtland nel 1987, affermava che esso deve soddisfare i bisogni dell’uomo contemporaneo senza compromettere i bisogni delle generazioni future. Questa mentalità, ancora fortemente antropocentrica, venne gradualmente sostituita con idee che tenessero conto dell’importanza dell’ambiente per lo sviluppo umano, finché non si arrivò, nel 1994, alla moderna concezione di sviluppo sostenibile, che è tale da offrire tutti i servizi necessari all’uomo senza minacciare “l’operabilità dei sistemi naturali”. Inoltre, lo sviluppo sostenibile è reso possibile dalle tre condizioni stabilite da Hermann Daly, riguardanti il tasso di utilizzazione delle risorse naturali, che non deve superare il tasso della loro rigenerazione, l’immissione di sostanze tossiche, che non deve superare un certo limite, e l’accumulo di risorse non rinnovabili, che deve rimanere costante nel tempo.
L’importanza dello sviluppo sostenibile
Diventare socialmente più responsabili si rivela non solo un vantaggio per la reputazione (che, comunque, già di per sé, può far bene alle casse delle imprese) ma anche un mezzo per ridurre costi e rischi, aumentando spinta all’innovazione, e costituendo inoltre un nuovo stimolo per la filiera, i prodotti, il modello di business. Il tutto in un’ottica di lungo periodo che risulta premiante.
Tutte le aziende dovrebbero intraprendere un percorso per il proprio sviluppo sostenibile partendo dal programma dell’Agenda 2030 – redatta dai governi dei 193 paesi membri dell’Onu – in cui vengono definiti 17 macro-obiettivi per lo sviluppo sostenibile, in un grande programma d’azione per un totale di 169 target o traguardi, che dovranno guidare il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 10 anni: i paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.
In Italia
Spingere le aziende a integrare la sostenibilità nel business è l’obiettivo al quale punta l’Unione Europea con la direttiva 2014/95/Ue, recepita in Italia con il decreto legislativo 254/2016. Purtroppo molte aziende sono ancora convinte che la sostenibilità sia un costo, un freno per la crescita e una zavorra per l’innovazione.
Il vento però sta cambiando: sono in molti ad avere capito che un approccio strategico che metta al centro la Corporate Social Responsibility (Csr) è un fattore che indirizza e moltiplica le ricadute positive.