La fotografia contemporanea è protagonista di “Lichtempfindlich 2” (Sensibile alla luce), una mostra da poco inaugurata presso lo SCHAUWERK, affascinante spazio ricavato da un ex magazzino a Sindelfingen, in Germania.
Accanto alle opere di maestri della fotografia internazionale, tra cui Candida Höfer, Robert Mapplethorpe, Peter Lindbergh, Veronika Kellndorfer, Sherrie Levine, Carsten Meier,Bettina Rheims, Wim Wenders, Giovanni Castell e molti altri, la mostra comprende anche alcuni scatti della serie “ROOMS: a family history” (2013-2017), con cui Gianluca Vassallo ha voluto ripercorrere momenti della sua infanzia, divertenti o imbarazzanti, ingialliti e segnati dal tempo, ritraendo i suoi familiari nelle vesti di supereroi, in un ironico ribaltamento di ruoli, tra bambini e adulti, figli e genitori.
La serie di fotografie di Vassallo è stata selezionata dai curatori, in occasione di una precedente mostra site specific dedicata ai ritratti, ed acquisita dal museo per entrare a far parte dellacollezione Schaufler.
“La famiglia, a mio avviso, non è un nucleo solidale né, come piace sottolineare alla retorica politica, la prima cellula della società”, sottolinea Gianluca Vassallo. “Dal mio punto di vista è lo spazio in cui l’insicurezza degli adulti si manifesta, spostando in avanti le ambizioni a cui non sono stati in grado di dare concretezza consegnandole ai figli. Un luogo in cui la somma delle percezioni della realtà di due individui diventa meccanismo di potere, che definisce l’ambiente nel quale i figli crescono e l’idea di famiglia si tramanda. L’opera Rooms cerca, con la voce dell’ironia, di sottolineare questo, assolvendo tutti, perché ciò che si è ricevuto e che viene tramandato non costituisce colpa.”