L’ondata enorme di licenziamenti che stanno arrivando dalle aziende tech ci pone di fronte ad una domanda: la cosiddetta new economy è veramente così diversa da quella vecchia? Inoltre: cosa ha portato così tante aziende tech ad iniziare questa grande ondata di allontanamenti? Investimenti sbagliati oppure perdite non previste?
Licenziamenti aziende tech: Twitter tra gente che va via e… ritorna
La grande ondata di licenziamenti all’interno delle più grandi aziendi tech ha avuto inizio con Twitter. Il fatto che Elon Musk sia il nuovo proprietario del social network non è certamente un segreto. Nuova gestione, in certi casi, vuol dire anche revisione del personale. Quello di Twitter è stato un caso che non ha fatto eccezione ed infatti sono partite una serie interminabili di lettere di licenziamento.
Circa la metà dei dipendenti di Twitter, quindi, si è ritrovato in poco tempo senza lavoro. I licenziamenti sono arrivati per una motivazione: costi troppo alti di gestione che stavano portando Twitter a perdere troppi soldi. Nonostante ciò, però, l’ondata indiscriminata di licenziamenti si è dovuta arrendere alla logica.
Infatti, dal licenziamento erano state colpite persone allontanate per errore o (più semplicemente) risorse umane indispensabili per sviluppare le novità che Musk ha in mente per Twitter. Insomma, dai licenziamenti si sta passando al riassumere una parte delle persone allontanate. Un inizio di gestione, forse, non felice per Musk.
Da Twitter a Meta
Sembra strano dirlo ma “la concorrenza di Twitter non vuole essere da meno”. Partiamo dalla rivale maggiore: Meta. La società guidata da Mark Zuckenberg che gestisce Facebook, Instagram e Whatsapp ha annunciato annunciato il licenziamento di 11mila dipendenti. Parliamo di quello che è il taglio della forza lavoro maggiore nei suoi 18 anni di storia.
“È un momento triste”, questo il solo commento che Mark Zuckerberg ha rialsciato sull’argomento. Un “provvedimento” che molto probabilmente nasce per risanare una situazione economica che è peggiorata dopo gli investimenti di Zuckenberg in materia di realtà virtuale e metaverso.
Da Meta ad Amazon
Twitter, Meta e… Amazon! Infatti, non sono solo le due big company dei social network ad essere in difficoltà ma anche Amazon, leader dell’e-commerce. Nella società guidata da Jeff Bezos sarebbero oltre 100mila le persone licenziate da inizio anno.
Volendo continuare sui social, inoltre, anche Snapchat ha tagliato parte del personale mentre Amazon ha fermato le nuove assunzioni e secondo il giornale americano Wall Street Journal si starebbe apprestando a una revisione della spesa.
New economy o “vecchia” economy?
La riflessione è d’obbligo. La cara e amata new economy che ha il mondo digitale come base è davvero così dissimile alla vecchia? Nei momenti di difficoltà anche nella new economy la soluzione più immediata per risparmiare è quella di licenziare parte del proprio personale. Una soluzione che troverà benefici? Solo andando avanti potremmo saperlo. La cosa certa è che l’imprenditoria ragione sempre con gli stessi parametri, nuova o vecchia che sia.