Ancora una volta imperscrutabili “ragion di stato” hanno avuto la meglio; l’avidità politica di un consesso internazionale, a cui non importa nulla delle ragioni umanitarie di un paese che sta passando sanguinosamente dal un regime di uno pseudo folle ad uno stato di guerra civile permanente
Da stamattina siamo sempre più convinti, ma già lo eravamo, che il tempo sia una convenzione strana e dai confini estremamente labili. Pensavamo di essere nel 2011 e invece siamo ritornati pari pari a cento anni fa. Sì, siamo ritornati tutti indietro di un secolo e nella maniera peggiore: da oggi scompare il velo dell’intervento umanitario per far posto alla vera e propria dichiarazione di guerra alla Libia. Ebbene sì, alla Libia di quello stesso raìs cui il nostro beneamato premier non più di una manciata di mesi or sono faceva il cortese baciamano e veniva qui a tenere corsi sull’islam a prorompenti giovinette nella sua sorta di harém. Da oggi, con sommo giubilo di Frattini e La Russa ministri all’uopo delegati, e gaudio del presidentissimo Silvio Berlusconi si annuncia che l’Italia bombarderà lo “scatolone di sabbia” al di la del mediterraneo. Incuriositi ci siamo messi alla ricerca delle dichiarazioni conseguenti a questa decisione capolavoro di politica estera e alta diplomazia e abbiamo trovato le tracce che vi esponiamo in sequenza virgolettata proprio per nulla aggiungere né togliere; a voi lettori i conseguenti giudizi, i nostri chioseranno il pezzo.
“Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto una lunga conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sugli sviluppi della crisi libica”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Nel corso del colloquio – prosegue il comunicato – il Presidente Berlusconi ha informato il Presidente Obama che l’Italia ha deciso di rispondere positivamente all’appello lanciato agli Alleati dal Segretario Generale della Nato in occasione della Riunione del Consiglio Atlantico del 14 aprile scorso a Berlino, e dopo i contatti avuti successivamente dal Presidente del Consiglio e dai Ministri degli Esteri e della Difesa, per aumentare l’efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle Risoluzioni ONU 1970 e 1973. A tal fine l’Italia ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell’intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, l’Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell’operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” (ANSA). Immediatamente la Lega si sgancia: ) “Non so cosa significhi ulteriore flessibilità , ma se questo volesse dire bombardare non se ne parla. Il mio voto in questo senso non l’avranno mai”. Ha affermato Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e responsabile delle segreterie nazionali della Lega Nord” (AGI). Subito arrivano precisazioni ministeriali: L’Italia bombarderà la libia e per Frattini non serve alcun VOTO. “La risoluzione dell’Onu è chiarissima e in quell’ambito continuiamo ad operare: non occorre alcun voto”. Sulla posizione della Lega Frattini dice: “Si tratta di resistenze che andranno chiarite tra Berlusconi e Bossi. La Lega è preoccupata da un’ondata di immigrazione anomala. Quando sarà chiaro che è Gheddafi ad organizzare i barconi, il dissenso rientrerà . Tra l’altro, quei barconi spinti in mare con ogni mezzo arricchiscono il dossier della Corte penale internazionale contro Gheddafi, perché sono anche quelli crimini contro l’umanità “. E poi “Non attaccheremo mai – La Russa – ripeto mai, obiettivi militari dentro le città . Non ci saranno missili italiani sulle città , ma solo su precisi ed individuati obiettivi militari, per evitare al massimo il rischio di colpire i civili per sbaglio. Le missioni sono decise dalla Nato, ma siamo noi a tenere il dito sul grilletto”. (AGI) . Intanto non tarda ad arrivare l’apprezzamento dello zio Sam: Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso “grande apprezzamento” al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo la decisione dell’Italia di fornire “numerosi contributi fondamentali” alle operazioni Nato in Libia e in particolare dopo la decisione odierna”di fornire appoggio militare addizionale alla operazione Unified Protector autorizzando missioni aria-terra contro obiettivi del regime libico” (AGI). E le altre forze politiche? L’opposizione?
Per Italo Bocchino, vicepresidente di Fli: ”La dichiarazione di Calderoli sull’intervento italiano in Libia apre di fatto la crisi di governo. A questo punto è opportuno un immediato dibattito parlamentare che faccia emergere le posizioni reali delle forze politiche e la solidità del governo in politica estera, senza la quale è evidente che sarebbe preferibile il ricorso alle urne”.
” Il nostro riferimento continua a essere la risoluzione 1973 dell’Onu. Se verranno confermati i confini di quella risoluzione, non faremo mancare il nostro assenso. Quello che troviamo gravi sono le divisioni irresponsabili che continuano a manifestarsi dentro il governo ”, ha dichiarato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.
Massimo Donati, capogruppo di Idv alla Camera, chiude la porta del dialogo a differenza di quanto fa il Pd: ”Ancora una volta il governo ha mentito agli italiani. Avevano detto che non avrebbero mai bombardato e invece hanno cambiato idea”. (ADN kronos)
A volo d’uccello, questo è quanto dichiarato dai nostri eminenti esponenti politici sia di governo che di opposizione e fatta questa rassegna stampa resta in noi uno sgomento pari solo all’indignazione per tutto ciò che si è letto. Ancora una volta imperscrutabili “ragion di stato” hanno avuto la meglio; l’avidità politica di un consesso internazionale, a cui non importa nulla delle ragioni umanitarie di un paese che sta passando sanguinosamente dal un regime di uno pseudo folle ad uno stato di guerra civile permanente; una NATO sempre più asservita a spaventosi interessi economici e affetta da una miopia totale nella lettura delle dinamiche sociali dei vari Paesi portano allegramente il nostro governo a cambiare rotta in una notte e le nostre forze d’opposizione ad allinearsi (come già fatto per il Kosovo, per l’Iraq , per l’Afghanistan) ed in barba a qualsiasi norma costituzionale (‘l’Italia ripudia la guerra’ art. 11) – ma si sa ormai le regole sono un optional fastidioso per chi intende la realtà in maniera padronale, ma anche chi (leggasi PD, terzo Polo,etc.) continua ad abbassare la testa e giace prono al volere padronale si macchia degli stessi identici delitti morali prima che giuridici, senza raccontarci la storiella degli attacchi ad obiettivi militari e bombe intelligenti.
Gianni Tortoriello