Secondo l’ultima Relazione annuale sulla libertà di stampa nel mondo di Reporter Senza Frontiere (RSF), l’Italia ha registrato un preoccupante calo del sostegno governativo alla libertà di stampa, scendendo di cinque posizioni in classifica, passando dal 41esimo al 46esimo posto. Questo declino evidenzia una tendenza globale allarmante: un calo del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento delle pressioni da parte dei governi e di altri attori politici.
Libertà di stampa: le cause del calo in Italia
Il rapporto di RSF sottolinea diversi fattori che hanno contribuito al calo della posizione dell’Italia:
- Le minacce e gli attacchi contro i giornalisti: nel 2023, si sono verificati in Italia 150 attacchi contro la libertà di stampa, tra cui intimidazioni, aggressioni e attacchi informatici.
- Il clima di ostilità crescente verso i media: l’Italia ha assistito a un aumento di retorica ostile e disprezzo nei confronti dei giornalisti, spesso da parte di politici e figure pubbliche.
- La concentrazione della proprietà dei media: la mancanza di pluralismo nella proprietà dei media italiani è considerata un fattore di rischio per la libertà di stampa, in quanto aumenta la possibilità di influenze indebite.
- La mancanza di una legislazione adeguata: l’Italia non dispone di leggi sufficientemente robuste per proteggere la libertà di stampa e per garantire la sicurezza dei giornalisti.
Un caso emblematico citato nel rapporto è la possibile vendita dell’agenzia di stampa AGI al gruppo Angelucci. Questa operazione ha sollevato preoccupazioni per la potenziale concentrazione del potere e la minaccia all’indipendenza dell’informazione.
Nonostante questo quadro preoccupante, ci sono stati anche alcuni segnali positivi in Italia. Ad esempio, nel 2023 è stato approvato un disegno di legge per la tutela dei giornalisti minacciati.
Tuttavia, è necessario un impegno più forte da parte del governo italiano per invertire la tendenza e per garantire un ambiente in cui i giornalisti possano lavorare liberamente e senza timore di ritorsioni.
Le seguenti azioni sono cruciali:
- Promuovere un clima di rispetto per la libertà di stampa: le autorità italiane dovrebbero condannare fermamente gli attacchi contro i giornalisti e promuovere un dibattito pubblico aperto e costruttivo.
- Rafforzare la legislazione a tutela della libertà di stampa: è necessario introdurre leggi più rigorose per proteggere i giornalisti dalle minacce, dall’intimidazione e dagli attacchi.
- Garantire la pluralità dei media: il governo dovrebbe adottare misure per contrastare la concentrazione della proprietà dei media e promuovere una maggiore diversità di voci nel panorama mediatico italiano.
- Supportare il giornalismo d’inchiesta: è fondamentale garantire il sostegno finanziario e politico al giornalismo d’inchiesta, che svolge un ruolo cruciale nel tenere sotto controllo i poteri e nel difendere l’interesse pubblico.
Il calo della posizione dell’Italia nella classifica sulla libertà di stampa rappresenta soprattutto un campanello d’allarme per il futuro della democrazia e del pluralismo nel paese. È necessario un impegno concreto da parte di tutte le parti interessate per invertire questa tendenza e per garantire che la libertà di stampa sia effettivamente tutelata e valorizzata.
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