“Libertà” di Giovanni Verga rappresenta in pieno due temi cari all’autore siciliano: il culto della roba e il pessimismo storico. Ispirata a fatti storici realmente accaduti in epoca risorgimentale, la novella esprime come la voglia di libertà collettiva si scontri con l’egoismo dei singoli.
Di cosa parla la novella “Libertà” di Giovanni Verga?
La novella “Libertà” di Giovanni Verga si apre con la descrizione di un tumulto. La popolazione di un paese dell’entroterra siciliano, si rivolta contro i propri padroni. Contadini poveri e stanchi dell’oppressione, accecati dalla rabbia e dal sangue, si rivolgono con una violenza inaudita e in maniera indiscriminata contro i loro signori. Quando iniziano a contarsi i morti e la folla è ormai stanca, la furia si placa. A questo punto la folla che prima sembrava animata da un unico scopo si trasforma in tante individualità smarrite che non sanno cosa fare. Arriva quindi il generale Nino Bixio a sedare la rivolta e a procedere con gli arresti. La novella si conclude con il processo ai rivoltosi condotto in modo sommario e che riporta tutto allo status iniziale.
Quando è stata scritta la novella La libertà di Giovanni Verga?
Apparso nel 1882 sulla “Domenica letteraria”, il racconto verrà poi inserito nella raccolta Novelle rusticane. La narrazione è condotta secondo quelli che sono le regole proprie del Verismo. La descrizione dei fatti è alquanto cruda e il ritmo aderisce alle varie parti della narrazione. Si fa più serrato nelle pagine che descrivono la rivolta e l’intervento di Bixio. Rallenta nei passaggi che raccontano il processo. La stessa struttura circolare del racconto ha una sua funzionalità. La narrazione inizia in medias res con la parola libertà, termine che ritroviamo anche alla fine. La libertà citata all’inizio è un’aspirazione, quella citata alla fine è una disillusione che dimostra che nulla è cambiato. Raffigura il totale fallimento della lotta.
Quali sono i temi affrontati nella novella di Verga?
La novella di Verga si ispira a un fatto storico realmente accaduto: la rivolta di Bronte che ebbe luogo dal 2 al 5 agosto 1860. I quei giorni i contadini del luogo si ribellarono ai signori locali per appropriarsi delle terre nel tentativo di abolire la disparità tra i privilegi dei nobili e la povertà del popolo. Il tema della libertà è un pretesto che lo scrittore adopera per mettere in luce l’egoismo personale, l’attaccamento alla roba (alla quale dedicherà un’intera opera). La novella è soprattutto l’occasione per esprimere il pessimismo tipico della poetica di Verga. L’inutilità della lotta, la speranza delusa per il Mezzogiorno anche dal Risorgimento.