Il Consiglio Europeo ha adottato un quadro per misure restrittive mirate in considerazione della situazione in Libano. Il quadro prevede la possibilità di imporre sanzioni nei confronti di persone ed entità responsabili di compromettere la democrazia o lo Stato di diritto in Libano mediante una delle azioni seguenti:
- l’ostacolare o pregiudicare il processo politico democratico contrastando in modo persistente la formazione di un governo ovvero ostacolando o pregiudicando gravemente lo svolgimento di elezioni l’ostacolare o pregiudicare l’attuazione dei piani approvati dalle autorità libanesi e sostenuti dai soggetti internazionali pertinenti, inclusa l’Unione, e volti a migliorare la responsabilità e la buona governance nel settore pubblico o ad attuare riforme economiche fondamentali, anche nei settori bancario e finanziario compresa l’adozione di una normativa trasparente e non discriminatoria sull’esportazione di capitali gravi illeciti finanziari in materia di fondi pubblici, nella misura in cui gli atti in questione sono coperti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, e l’esportazione non autorizzata di capitali.
Le sanzioni prevedono: per le persone, il divieto di viaggio nell’UE e il congelamento dei beni; per le entità, il congelamento dei beni. È fatto inoltre divieto alle persone ed entità dell’UE di mettere fondi a disposizione delle persone ed entità inserite in elenco.
Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato conclusioni in cui rilevava con crescente preoccupazione che la grave crisi finanziaria, economica, sociale e politica radicatasi in Libano aveva continuato ad aggravarsi nei mesi precedenti, constatando che la popolazione libanese era la prima a risentire delle crescenti difficoltà nel paese. Il Consiglio ha sottolineato l’urgente necessità che le autorità libanesi attuino riforme al fine di ripristinare la fiducia della comunità internazionale. Ha inoltre invitato tutti i portatori di interessi e le forze politiche libanesi ad appoggiare l’urgente formazione, in Libano, di un governo di missione credibile, responsabile e in grado di attuare le riforme necessarie.
Da allora il Consiglio ha ripetutamente espresso seria preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Libano. Non si riscontrano progressi malgrado i ripetuti appelli alle forze politiche e ai portatori di interessi libanesi affinché agiscano nell’interesse nazionale e non ritardino ulteriormente la formazione di un governo nel pieno dei suoi poteri in grado di soddisfare i bisogni urgenti del paese e di attuare riforme fondamentali. Nel frattempo, la situazione economica, sociale e umanitaria in Libano seguita a peggiorare e la popolazione continua a soffrire.
L’Unione è pronta a ricorrere a tutti i suoi strumenti strategici per contribuire a una risoluzione durevole dell’attuale crisi e per rispondere a un ulteriore deterioramento della democrazia e dello Stato di diritto in Libano, nonché della sua situazione economica, sociale e umanitaria. Durante il Consiglio “Affari esteri” del 12 luglio 2021, l’alto rappresentante ha annunciato un’intesa politica secondo cui sarà istituito un regime di sanzioni nei confronti dei responsabili della situazione.
L’UE mantiene il suo impegno ad aiutare il Libano e il suo popolo a superare le attuali sfide e a tal fine è pronta a utilizzare i diversi strumenti a sua disposizione. È tuttavia della massima importanza che la leadership libanese accantoni le divergenze e collabori per formare un governo e adottare le misure necessarie per guidare il paese verso una ripresa sostenibile. La stabilità e la prosperità del Libano rivestono un’importanza cruciale per l’intera regione e per l’Europa.