Dopo una settimana in cui è stato registrato un forte aumento del numero di casi di COVID-19 nel Paese, saliti a 30.000 nell’ultima settimana, il governo libanese ha annunciato il lockdown, dal 14 al 25 gennaio, il che significa un coprifuoco 24 ore su 24 che prevede anche la chiusura completa dei supermercati per dieci giorni, seguito all’annuncio dell’aumento del prezzo del pane di lunedì scorso.
Il lockdown annunciato in Libano rischia di avere un impatto drammatico sulle famiglie e sui bambini più vulnerabili se non verranno immediatamente prese misure necessarie alla loro sopravvivenza. Lo denuncia Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Pur riconoscendo l’evidente importanza di adottare misure drastiche per fermare la diffusione del virus, siamo molto preoccupati che le famiglie vulnerabili e i loro figli siano lasciati ad affrontare questa catastrofe da soli. Quasi la metà della popolazione non può permettersi di acquistare cibo sufficiente per resistere fino alla riapertura dei supermercati, quindi temiamo che affronterà la fame, poiché non è chiaro se i negozi abbiano la capacità di consegnare cibo nelle case delle persone. Anche l’aumento del prezzo del pane darà un duro colpo a molte famiglie. Ci saranno meno pasti e meno pane su molte tavole se non si interverrà con urgenza” ha dichiarato Jennifer Moorehead, Direttore di Save the Children in Libano.
“Esortiamo il governo del Libano a implementare pacchetti di assistenza sociale equi e trasparenti per le comunità più vulnerabili. Save the Children è pronta a continuare con i suoi interventi salvavita per contribuire a rendere la situazione più sostenibile per coloro che lottano per far fronte alla crisi” ha concluso Jennifer Moorehead.