C’è un grande hype negli ultimi mesi sull’intelligenza artificiale (IA) utilizzata per creare contenuti, in particolare dopo che ChatGpt, un progetto di OpenAI, è stata messa online. Come può essere applicata nel campo del marketing l’IA? Lo scopriamo tramite la storia di oggi.
L’IA ed il marketing: non solo testi
Molti sono i marketer che ne parlano, chi la sta già utilizzando per velocizzare le ricerche online prima della scrittura di un testo o addirittura per la redazione dei testi più semplici; altri paventano invece la fine del mestiere di copywriter. L’IA non è solo utilizzata per la scrittura testi. Bensì anche per la creazione di grafiche (addirittura sono state create delle opere d’arte sullo stile di famosi pittori).
Intervista a Elena Sabattini, founder di B Side e Ad di Tecnostudi
Come possiamo capire le possibilità dell’IA all’interno del mondo del marketing? L’abbiamo chiesto a chi di questo se ne occupa in maniera altamente professionale ovvero Elena Sabattini, founder di B Side Ad di Tecnostudi:
In che modo l’IA può interagire ed aiutare il mondo del marketing?
L’IA è già molto presente nel mondo del marketing, l’arrivo di ChatGPT e l’hype creatosi attorno ad essa ha portato l’argomento agli onori della cronaca ma ormai da anni l’IA viene utilizzata, sia per la raccolta dati che per la loro elaborazione
Dobbiamo davvero temere che l’IA si sostituisca al mestiere di content creator?
Sono molte le opinioni a riguardo e nessuno ha la sfera di cristallo, quello che è prevedibile è che la produzione massiva di contenuti di bassa qualità (senza approfondimento, senza punti di vista originali) fatta solo per utilizzare parole chiave, verrà presumibilmente affidata a strumenti come ChatGPT, che già dimostrano di poter essere molto utili in questo senso. D’altra parte, per professionalità più evolute, potrebbe invece diventare uno strumento di supporto molto utile per velocizzare ricerche e raccolta di informazioni
Cosa accadrà dunque in un prossimo futuro?
Probabilmente quello che accadrà in molte professioni: tenderà a scomparire l’utilizzo degli esseri umani per svolgere funzioni a basso contenuto intellettuale e ripetitive. Che sia un futuro prossimo o lontano nessuno può dirlo, così come non sta a noi giudicare se si tratti di un’evoluzione positiva o negativa. Riteniamo invece che in attività che richiedono un’elaborazione senziente di alto livello oppure caratteristiche comunicative tipicamente umane come l’utilizzo di metafore e altre figure retoriche, ironia e umorismo, la “sostituzione” non sarà così immediata né ovvia. Nel neuromarketing, ad esempio, riteniamo che l’apporto di analisti preparati sia in psicologia cognitiva e neuroscienze che in marketing sia fondamentale.
L’intelligenza artificiale può essere utile anche nella raccolta dei dati?
Certamente, lo è già
Foto di Colin Behrens da Pixabay