Durante il periodo della dinastia Tang (618 – 907) si è verificato un forte risveglio letterario in Cina, sopratutto per quanto riguarda la poesia. Numerosi esponenti della cultura cinese, mostravano le loro capacità nella scrittura. Da molti, il più illustre poeta di quell’epoca è considerato Li Bai (spesso chiamato anche Li Po).
I versi di Li Po sono molto letti anche nei tempi moderni, forse perché sembrano essere senza tempo, ricolmi di un introspettività che non risente dei cambiamenti della società. Li Po attraverso la poesia esprime la sua continua ricerca di una spiritualità pura, del contatto con il divino da trovare nelle piccole cose quotidiane: come nell’amicizia, nel godersi la libertà del contemplare la natura, nel piacere che si può ricavare da una solitudine ben vissuta.
Per il suo tipo di ricerca spirituale viene spesso associato alla fede taoista, dalla quale Li Po riceve molta influenza, questa, si manifestava nella sua etica, nel suo anticonformismo e nel distacco dalla mondanità. Il suo approccio alla vita lo portò a interessarsi soltanto superficialmente degli affari di stato, pur avendo lui tutta la preparazione necessaria; preferiva conservare la sua profonda libertà, che gli permetteva di vivere a pieno la vita e di cercare una realizzazione spirituale taoista.
Li Po è molto conosciuto per essere un grande viaggiatore e bevitore di vino. La sua passione per il vino, si dice che lo abbia portato alla morte, una leggenda, narra che il poeta durante una notte in cui era ubriaco, cerco di afferrare nell’acqua il riflesso della luna: atto questo che lo portò ad un annegamento.
« La vita nel mondo non è che un lungo sognare:
Col lavoro e le cure io non la voglio sciupare ».
Cosí dicendo restai tutto il giorno ubriaco
Allungato nel portico innanzi alla porta di casa.
Sveglio, sgranai gli occhi abbagliati sul prato:
Un uccello cantava, solo, in mezzo ai fiori.
Mi chiesi se il giorno era stato bello o piovoso:
Lo zeffiro ne parlava all’uccello mango.
Da quel canto commosso trassi un lungo sospiro
E poiché il vino c’era riempii la mia coppa.
Come un pazzo cantando attesi l’alba lunare;
A canzone finita i miei sensi se n’erano andati
Li Bo è probabilmente il poeta che più trasmette la spiritualità cinese, un uomo che è riuscito a trasmettere aspetti di un percorso mistico conservando la sua leggerezza, riuscendo a presercare la sua autorità umana e letteraria, oscillando in perfetta armonia tra ebbrezza e ascetismo.
Bivacco notturno al monastero sui monti
Allungo la mano, afferro le costellazioni
Non oso parlare ad alta voce
Ho paura di svegliare chi sta sopra il cielo.