Dai dati della ricerca denominata Io sono Lavoro, risulta che il 13% delle persone omosessuali sono state respinte al colloquio di lavoro. Causa? Un’identità “senza identità”, misconosciuta, incettata, denigrata, infibulata e circoncisa socialmente. Il rifiuto dell’altro induce più di un quarto di lavoratori LGBT (26,6%), a celare il proprio orientamento sessuale per timore di peggiorare la situazione lavorativa, o peggio, di essere licenziati. Arcigay e Mit si difendono di fronte a tale condizione rispondendo con un’idea che dice stop a questa forma di discriminazione sui luoghi di lavoro attraverso la realizzazione di una guida che prende il nome di Rights at work . Cathy La Torre, vicepresidente di Mit e co-autrice del manuale insieme ad Arcigay, dichiara: “ Tutte le statistiche ci dicono che un lavoratore felice sul posto di lavoro è un lavoratore che produce di più: dobbiamo andare verso una sinergia tra lavoratori, sindacati e associazioni per combattere la discriminazione , un germe che inficia l’attività produttiva”. Il manuale nasce dal progetto “Diritti al lavoro” di Mit e Arcigay, come risposta agli ultimi dati di cui sopra. E’ la prima guida realizzata in Italia, un’ indagine che rileva le penalizzazioni,i soprusi discriminativi diretti e indiretti. La guida inoltre, approfondisce la questione degli strumenti legislativi accompagnata da un’appendice di Frequently Asked Questions (FAQ), che da indicazioni sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici lgbt in caso di cambio di sesso, di congedi parentali o permessi per l’accudimento dei figli nelle famiglie omogenitoriali.
Un lavoratore non può essere giudicato perché nella sua vita privata può amare un’altra persona del suo stesso sesso. Il genere è una rappresentazione sociale, simbolica, costruita nel tempo e tramandata per via filogenetica, ma per fortuna le deviazioni dalla norma esistono, e in quanto tali vanno accettate nella loro ricchezza e non rifiutate in quanto suscitano disprezzo e intolleranza. Questo “mettere fuori dal mondo” i Lgbt etichettandoli come qualcosa che espropria l’essere umano della sua qualità di essere eterosessuale, non è altro che un fattore d’incivilimento su cui l’umanità preserva la sua continuità di esistenza a discapito delle molteplici scelte che l’individuo può compiere in quanto costituzionalmente bisessuale. Flavio Romani, presidente dell’Arcigay dichiara: “ La legge è del 2003 ed è stata approvata grazie alla direttiva 78/20000 della UE. Ad oggi, è l’unica legge in materia. In Italia siamo all’anno zero: le norme che si potrebbero approvare sono tantissime. Facciamo appello a Renzi e al Pd: adesso non ci sono più scuse, bisogna andare avanti sui diritti civili lgbt”. Per Porpora Marsciano, presidente del Mit, il manuale dev’essere visto come veicolo di informativo, di cultura e conoscenza. Dare lavoro a due persone non basta, bisogna divulgare e far si che questa questione diventi una presa do coscienza. “ Il manuale – afferma Marsciano – è una cassetta degli attrezzi rivolta a datori di lavoro, enti, politici, istituzioni, che devono farsi carico della questione”.