Liuto, synth e chitarra elettrica. Una combinazione che viene realizzata in maniera molto interessante da Davide Mocini nel suo brano “”Tears and lights” che fa parte del nuovo album “Passages”.
Il brano
“Tears and Lights” è il primo estratto dall’album, un brano dove la malinconia del liuto danza coi suoni eterei del synth e si scontra, con prepotenza, contro l’aggressività delle chitarre elettriche, sporche, distorte, noise.
«“Tears and lights” è nata con l’idea di descrivere la storia di un amore finito, quando le illusioni cessano e le luci di una sala da cinema si accendono, dopo la fine del film».
Davide Mocini su Tears and lights
Mixato e masterizzato da Claudio Scozzafava, il lavoro è in uscita per Aventino Music, dopo l’incontro fra il musicista e il chief dell’etichetta al Midem Festival di Cannes.
La scheda
Quattro chiacchere con Davide Mocini
Passato, presente e futuro si intrecciano in questa breve intervista all’autore proprio in occasione dell’uscita del brano “Tears and lights”.
Partiamo con una domanda di rito: chi è Davide Mocini?
“Davide Mocini è contemporaneamente la persona che sarei voluto diventare e la persona che vorrei diventare… la stessa cosa vale anche per il Davide Mocini musicista… penso di essere il musicista che volevo diventare e il musicista che vorrei diventare.. Sembra contorto come messaggio ma vuol dire che spero sempre di avere la voglia e la tensione giusta per continuare ad imparare sia come persona sia in come musicista”.
Come nasce la tua passione per la musica? E’ innata oppure arrivata col tempo?
“La musica è sempre stata presente in casa mia. Mia nonna materna era una concertista di pianoforte e suo padre un compositore. Io e la chitarra, (il mio primo vero amore) ci siamo scelti mentre ascoltavo un chitarrista suonare un blues, avrò avuto 10 o 11 anni… anche se già a 7 anni facevo i miei primi esperimenti musicali con il pianoforte che avevo in casa e con cui giocavo con mio fratello. Non mi sono mai dimenticato del fatto che la musica è comunque e sempre un bel gioco che si evolve e che accompagna sempre”.
Parlaci del tuo ultimo progetto musicale, Tears and Lights
“Il mio ultimo lavoro Tears and lights rispetto ad altri lavori precedenti è sicuramente più audace, nel senso che ho accostato al suono del mio liuto rinascimentale quello di sintetizzatori e di chitarre elettriche ampliando la mia scelta sonora che invece prima era più mirata al solo suono del liuto”.
Cosa significa ibrido elettroacustico?
“Ibrido appunto nel senso che le mie scelte, con tutti i pro e i contro che ne conseguono non definiscono troppo il mio progetto, di fatti il momento più difficile è proprio quello di “incasellare” la mia musica in un unico genere musicale. Ma questa credo sia un po’ la difficoltà di tanti artista che stanno creando e sperimentando in questo momento musicale”.
Progetti futuri?
“I progetti futuri sono tanti quanti le idee. Tutto materiale che spero troverà al più presto una sua destinazione. Tra i miei desideri più grandi c’è la voglia di collaborare con altri musicisti, sto sperimentando in questi giorni ad accostare il suono del liuto con quello della tromba, con l’aiuto di un ottimo trombettista genovese. Avrei anche voglia di realizzare un disco di musica rinascimentale con il liuto, anche se la composizione di musiche mie originali resta il mio obbiettivo principale”.
Un saluto per i lettori di Cinque Colonne Magazine
“Un saluto grande a tutti i lettori di Cinque Colonne Magazine, spero che leggendo queste righe abbiano voglia di ascoltare la mia musica e di seguirmi nei canali principali come Instagram, Facebook e youtube dove pubblico i miei lavori ad un ritmo constante”.