Continua il nostro approfondimento su alcune opere esposte alla mostra “Dei, uomini, eroi. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei ”, visibile al pubblico fino al 23 giugno al Manege del Piccolo Ermitage . Questa volta scegliamo un affresco, Lettura di editto che, come Ritratto di donna, fa parte delle opere selezionate dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e concesse alla mostra “Dei, uomini, eroi”.
Lettura di editto è un frammento di decorazione parietale ritrovata nel complesso di Giulia Felice a Pompei che, insieme ad altri frammenti, faceva parte di un unico fregio con scene di vita quotidiana. In questo affresco è evidente un piccolo gruppetto di persone che si avvicina alle colonne di un portico attrattati da qualcosa. Di cosa si tratta? Le persone che sono di spalle, tre uomini e un ragazzino stanno leggendo un’iscrizione alla base delle colonne. Lo stato del frammento non ci consente di notare molti dettagli, però i tre personaggi stanno leggendo con attenzione, forse su un foglio srotolato, un editto o un avviso pubblico. Dove siamo? Siamo nel foro. L’artista ci presenta un portico a due piani caratterizzato da colonne corinzie a sostegno del colonnato superiore. Di fronte al portico ci sono tre statue equestri ognuna posta su 3 piedistalli. La caratteristica immediatamente visibile e che colpisce lo spettatore è la povertà della gamma cromatica. Tutto il dipinto è caratterizzato da tre tinte: bianco, giallo e marrone, utilizzate con pennellate veloci e decise che lasciano le linee di contorno all’immaginazione dello spettatore. Le sagome delle persone e delle statue non sono definite nei particolari, ma sono comunque chiare e ben riconoscibili. Meno riconoscibile è invece il luogo, in quanto il foro nella città di Pompei era caratterizzato da colonne con capitelli ionici e dorici anziché corinzi, e l’epistilio, che nell’affresco è liscio e chiaro, in realtà era riccamente decorato. L’autore non aveva ritenuto importante concentrarsi sui dettagli del porticato, perché ciò che doveva attrarre lo spettatore era il significato della scena, ossia la lettura dell’editto, che evidentemente conteneva informazioni importanti.
La mostra “Dei, uomini, eroi”, espone circa 200 opere tra affreschi, mosaici, suppellettili e statue ricevute in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Museo Archeologico di Pompei. Ricordiamo che la mostra “Dei, uomini, eroi” è organizzata all’Ermitage dal Dipartimento di Antichità classiche guidato dalla dott.ssa Anna Trofimova, mentre per la parte italiana è curata da Paola Rubino De Ritis, Valeria Sanpaolo e Luana Toniolo.
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