Fretta zero
Festina lente affrettarsi con calma, dicevano gli antichi romani, ma questo detto l’ho ritrovato in tante altre culture. Esattamente, pensate che sorpresa, me lo ricordarono in Giappone. Come dite? Si si ve lo racconto certamente, un’altra volta … non c’è fretta 😉
Lento è il movimento e l’affrettarsi, dicevamo, può essere un vero tranello.
Nella fretta si possono rischiare tanti passi falsi, di alcuni ve ne ho già parlato ricordate?
Zero fretta poiché la distrazione ad esempio, è uno di questi. E con sé porta, come in un domino, la diffidenza, la dipendenza e la delusione. Nella fretta accade una frenesia incontrollabile che induce a fare errori di valutazione, i quali, a loro volta, generano grovigli. E anche di questo ve ne ha parlato proprio One in uno dei nostri incontri qui, quando vi ha raccontato delle AZIONI SCOMPOSTE di Tito e delle sue NON AZIONI.
Fare sì, ma le GIUSTE AZIONI.
Va dunque aggiunta a questa azione, la CALMA. “Non si può partecipare subito a un concorso di poesia che idea…” mi ritorna in mente una canzone che ci ricorda la pazienza necessaria per raggiungere un risultato importante. (cit. Il pescatore di Asterischi S. Bersani)
Per ottenere buoni risultati dunque, occorre esercitarsi ed esercitare una forma di disciplina costante.
Così quindi, io, definisco la CALMA. Nella CALMA, accade la presenza a sé stessi e l’attenzione si alza in modo corretto.
Ah si che bella domanda …. E come si fa a stare CALMI quando tutto intorno spinge e pressa?
In effetti non è così semplice, concordo! Io stessa ad esempio, muto la durezza della mia mina. Per lo meno così è stato per tanto tempo fino a quando non ho appreso COME leggere ed usare le mie emozioni e reazioni.
È stato questo lavoro costante su queste parti di me che, mi ha permesso di scoprire cosa è la calma.
La calma dunque è un risultato. Si può ottenere adoperandosi con attenzione nell’ascolto dei propri bisogni che sono manifesti dalle emozioni e dalle reazioni che viviamo.
Portandoli costantemente in equilibrio, la calma sarà pronta ad essere usata.
Ed eccoci quindi finalmente a scoprire i nostri talenti, poiché solo dopo aver fatto questo lavoro su noi stessi impiegheremo le nostre forze non più per correre dietro ai problemi o per correggere e porre rimedio ai danni creati dalla fretta e dunque dalle errate valutazioni.
Il Talento, lento lento
Nel movimento lento il TALENTO compare.
Pronti tutti con le mine, affinatevi le punte, usare bene i nostri talenti è importantissimo, possiamo disegnare in modo nuovo il nostro COMPORTAMENTO ed ecco un COME possibile:
- il TALENTO, o più di uno, serve a migliorare sé stessi. È dunque un proprio mezzo per evolvere
- poiché sono molti i TALENTI, ogni essere umano ne ha almeno 3-4 mila in dotazione, possono essere trasformati in azioni produttive utili anche a genare la nostra sopravvivenza materiale ma, non tutti sono utili a questo. Alcuni infatti sono utili a nutrire il nostro benessere emozionale ed hanno la funzione di rendere lucida la nostra capacità di rapportaci alla realtà
- è una DOTE il talento e proprio come tale, va usata con grande attenzione senza rischiare di essere sfruttata dall’esterno
Adoperando il nostro comportamento per usare i nostri talenti tenendo conto dei punti che vi ho appena evidenziato, è già un COME possibile per modificare il comportamento stesso.
Usando
- il proprio talento per sé stessi, ad esempio, si esce dalle aspettative.
- i talenti non solo per ottenere benessere materiale ma anche come proprio nutrimento, fa uscire dalla frustrazione del “non successo” e della tensione del “dimostrare”.
- il talento come una dote, di apprende l’arte del DARE VALORE, a sé stessi e dunque agli altri che in altre parole si chiama RISPETTO.
Guardate quanti benefici già si possono ottenere usando il proprio talento.
Come si fa a riconoscere i propri talenti quindi? Ci sono molte tecniche nello specifico ma nella mia semplicità di matita e grazie alle scoperte della mia autrice, posso dire che intanto per iniziare si può fare anche nel modo che vi spiego nelle prossime righe tracciate qui di seguito.
Ri-disegniamoci dunque, su su provate a farlo anche voi. Prendere carta e matita eeee:
- Ripensate a quando eravate bambini
- Portate l’attenzione sul vostro SOGNO
Fatto? Avete trovato il vostro “dna” ??? Non sapete cosa sia il dna, dati notificanti attitudini?
Dovrò spiegarvelo ma lo farò nelle mie prossime tracce.
Ora voglio invece tracciare la differenza che c’è tra talento ed attitudine perché è qui che spesso nascono i malintesi.
Il Talento è un potenziale che come tale, può essere usato oppure no. Come avare una vettura di lusso in garage e decidere di andare a piedi insomma.
L’ attitudine invece, è un insieme, una miscela composta da talenti che si sono già espressi e caratteristiche che ci distinguono dagli altri. Insomma non solo avere una vettura di lusso ma essere divenuti abili a guidarla avendone scoperto tutte le potenzialità e guidarla con disinvoltura. Quindi è qualcosa che sappiamo già fare e se ci viene impedito di farlo, accade l’alterazione del nostro comportamento.
Capito quanto è importante il talento?
Lento ma senza fretta, l’importante è usarlo poiché se non si usa si rischia la sofferenza e se è già pronto e manifesto e viene compresso, si rischia di avere atteggiamenti distruttivi.
Però massima tranquillità e calma, ve ne parlerò ancora.
Voi
intanto se avete domande, potete scrivere alla mail info@cinquecolonne.it , sarò lieta di rispondervi e magari darvi qualche indicazione pratica su COME FARE a dare valore alla vostra DOTE
Se volete seguirmi nella raccolta dei tanti viaggi che ho vissuto, potete trovarmi anche nelle FIABE DEL NON C’È ANCORA© e nella mia pagina FB i Viaggi di Mata
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