A proposito di liste elettorali
Governo e Capo dello Stato, Corte d’Appello e Tribunale Amministrativo Regionale, Costituzionalisti e leader politici. Tutti impegnati a sostenere questa o quella tesi circa la correttezza della presentazione della lista, la giustezza dell’interpretazione della regola e la competenza a legiferare sulla materia elettorale.
Ma non c’è lista che tenga alla prova della norma, e la dimostrazione è data. Basta solo seguire la ricetta ed aver memoria. Un gioco da ragazzi in dieci mosse.
Quindi, primo: raccogliere la rassegna stampa delle ultime settimane circa la composizione delle liste dei candidati alla carica di consigliere regionale per scoprire che, giorno dopo giorno, ci sono stati in tutti gli schieramenti dei candidati che entravano ed uscivano dalle liste. Specialmente lì dove c’era da comporre pure il listino bloccato del Presidente, cioè quel piccolo elenco di eletti sicuri, in caso di elezione del Presidente, senza bisogno di raccoglier preferenza.
Secondo: controllare quand’è che c’è stata corrispondenza di data tra le dichiarazioni dei leader politici alla stampa circa i candidati in pectore e la lista ufficiale dei candidati poi presentati.
Terzo: tenere a mente che la dichiarazione dei leader politici di cui al punto precedente è stata fatta ammettendo candidamente che la chiusura delle liste è stata di poche ore prima del termine per la presentazione delle stesse.
Quarto: aver presente che la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste deve essere fatta su moduli riportanti il candidato Presidente ed i candidati consiglieri tutti, compresi quelli del listino bloccato, lì dove c’è.
Quinto: ricordarsi che le firme apposte sui moduli devono riportare luogo e data di raccolta.
Sesto: confrontare le date di apposizione delle firme con la data di dichiarazione di chiusura della lista dei candidati alla carica di consigliere.
Settimo: serbare ricordo che le firme apposte con data precedente alla chiusura delle liste sono state raccolte su moduli “in bianco” dove solo successivamente è stato scritto l’elenco dei consiglieri candidati alla carica.
Ottavo: avere memoria che le firme raccolte su moduli in bianco non sono valide.
Nono: controllare quante di queste firme ci sono per ogni lista e effettuarne conteggio per stabilire se residuano quelle necessarie alla presentazione delle liste.
Decimo: lasciar perdere il magistrato che, in più gradi di giudizio, ci stropiccia i nervi con la filosofia del diritto.
Fatto questo, quanti candidati restano ancora in corsa?
Luca Procaccini
curatore del blog www.destrainconcludente.com
Â