L’EMA approva il vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni, una pronunciazione attesa già da un po’ di tempo. La ragione sta nei dati che danno un incremento di contagiati in quella fascia di età. E’ pur vero che il decorso della malattia, finora, in età pediatrica non è stato eccessivamente preoccupante ma siamo di fronte ad un virus che muta di continuo ed i numeri non mentono mai.
Inorridiscono i no vax e no… qualsiasi cosa, ovviamente. Lasciate stare i bambini il loro slogan in strada nelle manifestazioni. Come se vaccinare un bambino fosse una novità stratosferica e quasi un esperimento genetico mostruoso atto a creare chissà quali sconquassi.
I bambini fanno vaccini dalla loro nascita, o quasi, e li ripetono con i richiami obbligatori e consigliati ben oltre i fatidici cinque anni.
Ema vaccino ai bambini dai 5 anni: i pediatri
Dati: Istituto Superiore di Sanità
Dall’inizio dell’epidemia al 9 novembre nella fascia 0-19 anni sono stati confermati 791.453 casi, 8.451 ospedalizzazioni, 249 ricoveri in terapia intensiva, 36 morti. Dal 25 agosto al 9 novembre nella sola fascia di età 6- 10 anni c’è stato un incremento pari a 24.398 casi.
Bisogna fare attenzione ai dati che ci dicono che anche i più piccoli vengono ricoverati e alcuni finiscono in terapia intensiva. I paucisintomatici, poi, possono poi portare questa infezione nelle famiglie e mettere a rischio persone adulte, anche vaccinate ma con patologie.
Giuseppe Di Mauro – Presidente Sipps (Società Italiana di Pediatria preventiva e sociale)
“I bambini vanno vaccinati altrimenti non ne usciamo. Il 20% dei contagiati è al di sotto degli 11 anni. A chi dice di non vaccinare i bambini sani diciamo: il vaccino va fatto a tutti, che siano sani o con patologie pregresse, perché non sempre questa infezione, nei bambini, si manifesta come una banale influenza”.
Ema e il vaccino ai bambini dai 5 anni
Il vaccino approvato e consigliato da EMA è Comirnaty, quello sviluppato da BioNTech e Pfizer per intenderci. La dose, ovviamente, sarà pediatrica e quindi di circa un terzo di quella usata per gli adulti. Ci sarà richiamo a 21 giorni come in tutti gli altri casi.
EMA – European Medicines Agency
Uno studio principale su bambini di età compresa tra 5 e 11 anni ha mostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty somministrata a una dose più bassa (10 µg) in questo gruppo di età era paragonabile a quella osservata con la dose più alta (30 µg) in pazienti di età compresa tra 16 e 25 anni (misurato dal livello di anticorpi contro SARS-CoV-2).
Uguali agli adulti i sintomi collaterali che possono manifestarsi dopo l’assunzione del farmaco: spossatezza, stanchezza, dolore localizzato nel sito corrispondente all’iniezione, arrossamento, mal di testa, dolori muscolari e brividi. Tutti tendono a scomparire entro le 24 o 48 ore successive all’inoculazione del vaccino e si manifestano con entità molto lieve.
Il vaccino è protezione, al di la degli ideologismi ogni adulto dovrebbe assumente decisioni responsabili verso i propri bambini e cercare di dare loro protezione. Continuare sulla strada di lamenti e complottismi potrebbe essere fatale. Eppure siamo sicuri che ci sarà la solita fascia di popolazione che continuerà a pensare a teorie strampalate.
I pediatri di base in questo caso potranno svolgere un ruolo fondamentale di trasmissione della conoscenza e di persuasione verso tutti coloro che hanno solo paura dettata dalla non conoscenza della materia, su queste persone bisogna agire dando loro sicurezza nell’affidamento alla scienza.