In India, un’elefante è stato ucciso da alcuni petardi contenuti all’interno di un’ananas. L’esemplare era femmina e incinta. Dopo alcune ore di agonia, l’elefantessa è morta e il suo cucciolo con lei. L’increscioso episodio si è verificato a ridosso della Giornata Mondiale dell’Ambiente che cade il 5 giugno e in un Paese dove gli animali sono tradizionalmente considerati sacri.
Petardi contenuti in un’ananas uccidono un elefante
Ci sono delle storie per le quali la tristezza e la rabbia fanno a gara per accaparrarsi la pole position delle emozioni dentro di noi. Come per la storia che ci arriva dalla lontana India, dalla mistica India. Pochi giorni fa, nel Silent Valley National Park, nella regione del Kerala, un’elefantessa ha mangiato della frutta, con ogni probabilità ananas, al cui interno erano stati sistemati dei petardi. Una volta fatto il boccone è avvenuta l’esplosione che ha lacerato la mandibola inferiore e parte dello stomaco dell’animale. I guardiani del Parco hanno tentato di soccorrerla ma lei non si è fatta avvicinare e per trovare sollievo dal forte dolore, ha immerso la testa nel fiume Vellyar. Dopo alcune ore di agonia l’elefantessa è morta. All’evento già di per sé triste si è aggiunto un particolare ancora più triste: l’elefantessa era incinta e il piccolo che portava in grembo è morto con lei. I forestali hanno recuperato il corpo e lo hanno cremato dando a questa sfortunata vittima della cattiveria umana una degna sepoltura.
Animali “sacri”
Sembra, infatti, che gli abitanti dei villaggi all’interno del Silent Valley National Park abbiano l’usanza di preparare “porzioni” di frutta e dolci “conditi” con petardi. Lo fanno per tenere lontani gli animali, cinghiali soprattutto, dalle loro case e dai loro campi. In India gli elefanti non erano sacri? Nella religione induista, l’elefante è simbolo di autorità e di saggezza. La divinità più importante, Ganesha, ha l’aspetto di un elefante. Quello stesso culto che li venera, al tempo stesso li rende vittime. Gli elefanti, per le celebrazioni religiose, sono dipinti, addobbati, su di loro viene montato un baldacchino e non sono rare le occasioni nelle quali riportano ferite. L’espansione dei centri abitati, in ultimo, sta costringendo queste pacifiche creature in spazi sempre più ristretti.
La Giornata mondiale dell’Ambiente
La tragica morte dell’elefante in India è avvenuta, ironia della sorte, a ridosso della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Quest’anno il focus dell’iniziativa è centrato sulla biodiversità. Su 8,7 milioni di specie animali, si stima che circa un milione sia rischio estinzione. Inoltre il 75% delle malattie infettive che colpiscono l’uomo viene dagli animali e in questi mesi abbiamo toccato con mano quello che può accadere. Tutelare l’ambiente non è una velleità per radical chic e non può essere appannaggio di uno schieramento politico piuttosto che di un altro. Ci sono storie per le quali le emozioni fanno a gara per avere la pole position ma alla fine quella che vince è l’amarezza.