Lei di Annalisa Alfano edito da Europa Edizioni è un romanzo intimo, una battaglia personale che la protagonista vive con se stessa, anche in relazione al mondo che la circonda. Attraverso il rituale dello specchio, LEI osserva i cambiamenti a cui va soggetta nel tempo, non solo fisici, ma anche dell’anima. Imparerà ad ascoltarsi per cogliere le proprie esigenze, le proprie insofferenze e le proprie paure. Un lavoro introspettivo complicato, che la porta a scoprirsi anche in relazione a chi frequenta o vive con fugacità nel suo quotidiano.
Lei di Annalisa Alfano è un inno alla vita, alla forza che ognuno di noi ha (ma che spesso non utilizza) per non soccombere, per non svilirsi, per non abbattersi e per non scendere a compromessi laceranti. La scrittrice ci esorta a guardarci dentro con onestà, ma innanzitutto a non abbatterci di fronte alle avversità e agli ostacoli della vita, che sempre e comunque ci saranno. Tanto vale guardarli in faccia e prendere il coraggio a quattro mani per avere la meglio, senza porsi obiettivi ossessivi e distruttivi.
Annalisa Alfano si è laureata in Lettere Moderne ed è autrice anche di altre opere tra cui I figli dell’aquila, In viaggio verso la libertà, distacchi e Diversamente amanti. Ha scritto anche diversi saggi esi è occupata della sezione Arte e Cultura de “Il Meridiano”.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare con l’autrice alcune battute, e abbiamo approfittato per farci raccontare anche qualcosa di personale, specialmente in merito al suo modo di vivere e vedere la scrittura
“Lei” di Annalisa Alfano
Nel suo romanzo, il silenzio è il mezzo con cui la sua protagonista indaga se stessa e analizza gli altri. Come mai ha scelto di imperniare il suo romanzo su quest’ “arte” così “saggia”?
La mia protagonista capta tutto quello che le accade intorno, fagocitando il frenetico che accompagna il vivere moderno. La mia LEI si guarda intorno e guarda se stessa. Si pone tanti interrogativi cercando il vuoto mentale, il famoso otium latino, perché LEI ha bisogno di defaticare la mente per ascoltarsi attraverso la proiezione che lo specchio dà di lei stessa (in questo senso lo specchio diventa un vero e proprio simbolo). L’ascolto inoltre non è rivolto solo a se stessa, ma anche a tutto ciò che la circonda: amicizie, famiglia e luogo di lavoro
La protagoinista del libro è una donna. Nell’esternare le riflessioni della sua eroina, quanto ha attinto dal suo bagaglio di esperienze personali e quanto invece dal sentire comune?
Io sono del parere che, ogni volta che noi ci cimentiamo in una forma di comunicazione artistica, trasliamo anche un qualcosa che ci appartiene. Sicuramente nella mia LEI ci sono anche io, così come tutte le donne che piano piano imparano ad ascoltarsi ma soprattutto a non cedere a grossi compromessi, snaturandosi. E la mia LEI non lo fa. E questo è quello che sicuramente ho in comune con lei.
Nel romanzo, ad un certo punto, la protagonista prende consapevolezza del fatto che la scrittura è diventata una necessità. E’ lo stesso anche per lei? Che ruolo ha la scrittura nella sua vita?
Ho sempre detto che per me la scrittura è un’esigenza, un’esigenza di comunicare, che ho sempre avuto fin da ragazzina con il mio diario segreto che, confesso, ho ancora oggi. La mia esigenza di scrittura è duplice, perché ha per me anche uno scopo terapeutico oltre che comunicativo. Io, infatti, scrivo molto di più rispetto a quanto riesco a dire personalmente. Quindi sì, ho in comune con la mia LEI sicuramente anche questo aspetto. La scrittura nella mia vita ha un ruolo preponderante e sono stata fortunata che questa mia necessità mi abbia portata a realizzare quattro romanzi. La scrittura per me è un’esigenza di comunicare come ho detto, e quindi anche di condivisione. Inoltre, io ho un rapporto molto fisico con la scrittura, scrivo a mano e ho sempre scritto a mano. Per me la scrittura è un’esigenza comunicativa multisensoriale, perché quando scrivo ho bisogno di sentire il tratto sul foglio, di cancellare, di odorare la carta che uso e sentirne lo spessore.
C’è un messaggio che vuole suggerire ai lettori con la storia “Lei”? al di là dell’esperienza personale della protagonista, c’è un altro livello di lettura che il pubblico dovrebbe cogliere?
Io mi sento di dire soltanto di non arrendersi, di ascoltarsi e di osare. E la mia LEI lo fa, trovando il coraggio di fare una cosa che poco tempo prima era per lei inimmaginabile. Quindi dico che dobbiamo fare sempre quello che sentiamo, senza porci limiti e senza pensare al risultato finale. Mi sento di dire di non arrendersi e di guardare avanti nonostante le aspettative.
Lei ha scritto anche numerosi saggi. Qual è il genere con cui si sente più a suo agio?
Mi sono trovata a scrivere saggi nel contesto universitario. Hoscritto un saggio sui balletti russi e un saggio relativo all’esame di pedagogia e psicologia delle comunicazioni di massa. Il saggio è una forma che mi piace leggere, ma nella quale non mi ci ritrovo. La forma che mi è più congeniale è sicuramente il romanzo. Se dovessi abbandonare il romanzo come forma di scrittura, certamente mi avvicinerei agli articoli, a cui, peraltro, mi sono dedicata in più occasioni, scrivendo anche sotto pseudonimo.
In passato mi sono occupata di ufficio stampa e ho scritto per diverse testate. Avrei potuto utilizzare questa mia attitudine al servizio anche del mio lavoro, ma ho scelto un percorso diverso , perché, poiché per me la scrittura è un’esigenza comunicativa, io devo scrivere il mio sentire. E quindi se poi devo asservirla a qualcosa o a qualcuno, sento che mi snaturo.
Che progetti ha per il futuro? La sua prossima “fatica” sarà un saggio o un romanzo?
La mia prossima fatica è un romanzo che sto già scrivendo da tempo. Per ora ho un titolo che mi si è impresso nella mente fin dall’inizio (l’assaggiatrice di lacrime) e un canovaccio. Sicuramente è molto diverso dal mio ultimo romanzo, perché in ogni libro che scrivo, anche il linguaggio e lo stile che uso si imprime nel racconto che vado a fare. Se nella mia LEI c’è uno stile frammentato, sospeso, sperimentale sotto certi aspetti, quest’altro è di tutt’altro tipo, colore e sapore. Ogni tanto porto avanti qualche poesia nei miei diari, ma al momento sono troppo poche per poterne fare una raccolta. Però, chissà….