Chi non ha mai costruito un castello, una casetta o una torre con i più famosi mattoncini di tutti i tempi? I Lego, prima di diventare “famosi”così come li conosciamo hanno da raccontare una storia lunga quanto travagliata.
Anni fa Lego era una modesta falegnameria per la produzione di arredi, messa alla prova dalla crisi economica del 29. Strano ma vero, i “mattoncini” nascono quasi per caso, per la necessità di progettare arredi a basso costo. Il padre del marchio creò dei modellini in legno poi convertiti in plastica dal figlio che hanno portato alla creazione delle forme note ai giorni nostri.
Il motto del fondatore danese Ole Kirk Christiansen e dei suoi discendenti “Never Give Up” sembrerebbe aver funzionato.
Le celebri costruzioni, allietano il tempo di grandi e piccini, generazioni di fanciulli crescono in compagnia dei mattoncini, degli omini sorridenti nonché delle grandi serie dedicate alle città e allo spazio. Ciò che sbalordisce però, è l’interesse che suscitano anche nel pubblico più adulto, il web è pieno di catene di montaggio create dagli appassionati che dedicano al gioco dei mattoni una notevole quantità di tempo.
Lego sembra essere un marchio fuori dal tempo e dallo spazio, non è un gioco qualunque, nemmeno i vecchi modelli vengono archiviati nel dimenticatoio, tutt’altro! Spesso sono oggetto di vere e proprie speculazioni finanziarie. Sul blog www.brickpicker.com si possono consultare le informazioni in tempo reale circa il valore delle scatole non in commercio. Si possono rivendere con guadagni che partono dal 15% e arrivano a toccare oltre il 100% come nel caso della locomotiva Emerald Night Train, acquistata al costo di 99,9 dollari e rivenduta a 203. Un ever green, insomma, arricchito da eventi, forme d’arte, parchi, film e tanto altro ad esso dedicati.
Si pensi al ItLUG (Italian LEGO Users Group), una comunità indipendente fondata da appassionati dei mattoncini assemblabili che nasce nel 1999 e nel 2010 diventa Associazione Culturale di Promozione Sociale legalmente costituita.
Ai Lego è stata dedicata addirittura una mostra, ancora in essere sino al 14 Febbraio, allo Spazio eventi di Tirso di Via Tirso a Roma. L’artista Natan Sawaya ha realizzato le sue opere con i Lego. Si tratta di oltre 80 opere diverse per soggetti e dimensioni in riproduzione delle opere dei grandi maestri. “La Gioconda”, “La Nike di Samotracia”, “La Venere di Milo”, “L’Urlo”, “La notte stellata”, sono solo alcune delle originali riproduzioni esposte alla mostra. Opere famose e non solo, anche ritratti e figure umane a grandezza naturale. Il messaggio che si vuole dare è che tutti possono realizzare opere d’arte pur non abbandonando lo spirito del bambino, tanto, che alla fine del percorso artistico sono stati imbanditi dei tavoli pieni di Lego affinché i visitatori possano esprimere la propria arte e mettersi alla prova. Grandi e piccini.
Arte ma non solo, Lego è anche collezionismo, come per ogni collezionista spendere un bel po’ di soldi per un set fuori produzione o particolarmente raro è una cosa del tutto normale. Ci sono una serie di parametri di cui bisogna tener conto ovviamente; nel caso delle scatole si parte dal valore massimo se ancora sigillata e imballata come nuova (MISB in gergo) per poi passare al numero totale dei mattoncini senza istruzioni e scatola sino ad arrivare ai mattoncini mancanti con istruzioni.
Una passione senza tempo, insomma, che riguarda grandi e piccini, con la consapevolezza che si tratta di una passione intelligente che consente di riprodurre in miniatura il mondo così come lo si immagina.