Matteo Salvini è il segretario della Lega Nord e, dalla sua elezione, il movimento padano avrebbe dovuto trovare nuova linfa dopo gl’infausti giorni finali del senatur e padre indiscusso Bossi con il suo Cerchio Magico e i titoli di studio albanesi per i figlioli. Unvoltapagina essenziale per un movimento che, diventato partito politico a tutti gli effetti, risulta anche bene inserito in tutte le inchieste con cui la magistratura ha messo sotto la lente d’ingrandimento le attività della Regione Lombardia del presidente-dandy Roberto Formigoni.
Matteo Salvini è il segretario della Lega Nord e, dalla sua elezione, il movimento padano avrebbe dovuto trovare nuova linfa dopo gl’infausti giorni finali del senatur e padre indiscusso Bossi con il suo Cerchio Magico e i titoli di studio albanesi per i figlioli. Unvoltapagina essenziale per un movimento che, diventato partito politico a tutti gli effetti, risulta anche bene inserito in tutte le inchieste con cui la magistratura ha messo sotto la lente d’ingrandimento le attività della Regione Lombardia del presidente-dandy Roberto Formigoni.
La forza del movimento verde è sempre stata la capacità di penetrazione del territorio e la faciltà di parlare alla pancia dei padani facendo leva sulle malcelate voglie ‘indipendentiste’ del ricco nordest e su una classe imprenditoriale tutta rivolta al “made in Italy”.
Non ha mai nascosto la Lega Nord, diciamo così, l’insofferenza verso i “terroni”, gli extracomunitari. Si è sempre erta a difensore d’ufficio dei principi della morale cattolica quindi sempre contro omosessuali, fecondazione artificiale, aborto a cui aggiungere l’enorme distanza da tutti coloro che possano essere classificati come ‘diversi’.
Queste le battaglie politiche di coloro che sono stati anche i padri della passata legge elettorale, il “porcellum” così definito dal suo estensore.
Ora è tempo di magra e si cercano altri orti da coltivare, altre terre da “conquistare”. Ecco quindi che Salvini sottolinea come ”Dal centrosud ci arrivano moltissime richieste di iscrizione alla Lega, da parte di sindaci, consiglieri regionali, parlamentari. La mia scommessa è far nascere nel centrosud un nuovo soggetto politico amico della Lega. Lo lanceremo in autunno”.
Il segretario leghista non è l’ultimo arrivato e qundi subito precisa che ”A queste persone, che sono di Catania, del Salento, della Campania, di Roma, noi diciamo che sarebbe assurdo creare nelle loro città delle sezioni della Lega Nord. Presenteremo un nuovo soggetto, che avrà nel simbolo l’Alberto da Giussano e daremo loro una mano concreta”.
Poi passa a battersi il petto in segno di mea culpa e aggiunge ”In passato abbiamo sbagliato toni e linguaggio verso il Meridione. L’autonomia fa bene a tutti, a Nord e a Sud, quel vecchio modo di porci è superato. Della Lega di Bossi, a cui mi sono iscritto a 17 anni, non rinnego nulla, non c’è niente da rottamare. Ma andiamo avanti”.
Gli analisti politici ancora non si sono messi al lavoro per sceverare da queste dichiarazioni delle novità essenziali alla ripresa delle battaglie dell’agone politico parlamentare. Qualcuno ci ha visto e salutato una bella novità, altri hanno storto la bocca pensando solo ad un atteggiamento opportunista.
A noi non è dato dare giudizi ma solo raccontare e il racconto non può prescindere dal ricordare il Salvini che, in attività estive a rutto libero, qualche anno fa cantava “goliardicamente” inneggiando alle attività vulcaniche del Vesuvio.
Il racconto non può non rammentare come i precedenti tentativi di approdare al sud in passate tornate elettorali per i padani sia stato sempre disastroso.
L’humus politico e il sentire pubblico è sicuramente cambiato in un Paese che ha accettatto venti anni di berlusconismo, tre governi non eletti dal popolo, imbonitori, professori, artisti prestati alla politica e una nuova-politica o anti-politica fatta solo d’improperi e vaffà a go go.
Nonostante ciò siamo molto curiosi di poter raccontare, eventualmente, di questa gioiosa nuova formazione politica; certo il forconismo protestatario balzato all’onore delle cronache qualche tempo fa e il pullulare di nostalgie neoborboniche potrebbe anche fare da terreno di coltura ad un evoluzione leghista al sud, aspetteremo e racconteremo.
Intanto ci ha pensato il nuovo governo del calcio a istradare già il mondo pallonaro in senso leghista: cancellata -al primo consiglio presieduto da quel Tavecchio “nuovo che avanza” anti-mangiabanane e anti-donne-nello-sport – la norma sulla discriminazione territoriale e quindi inneggiare negli stadi alla lava vesuviana o al terremoto o al colera non sarà nul’altro che uno sfottò.
Certo, il meridionale puzza e l’immigrato sporca si sa non è mica offesa è una sorta di luogo comune, no?
Dio non voglia ma ne riparleremo quando il prossimo anno calcistico staremo a parlare della guerra che si scatenerà fra le fazioni delle varie tifoserie; quanti riterranno giusto rispondere ad un’offesa con una coltellata? Non sarà legittima difesa questa?
E’ questo quello che ci aspetta?