Poche settimane fa, in Svezia, veniva consegnato il Nobel per la Fisica 2014 a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, per l’invenzione dei diodi a emissione di luce blu. E’ l’apice di un percorso iniziato negli anni ’90, quando Akasaki, Amano e Nakamura produssero per la prima volta un raggio di luce blu dai loro semiconduttori.
Come nelle scoperte scientifiche, fu l’inizio di una trasformazione fondamentale nel campo dell’ illuminazione.
Senza una fonte di luce blu, i diodi verdi e rossi inventati da tempo, non producevano una luce bianca. Creare questa luce, il sogno dei tre scienziati.
La luce bianca si ottiene combinando il rosso, il blu e il verde, le tre luci monocromatiche fondamentali, attraverso determinati software. Ecco i primi Led.
Lo stesso giorno, quasi come una premunizione, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, annunciava il passaggio della Capitale verso questo sistema di illuminazione. L’ investimento previsto è di circa 45-50 milioni di euro. Partner dell’iniziativa è l’Acea, l’azienda che si occupa del rifornimento della illuminazione pubblica a Roma e consiste nella rimozione e sostituzione, man mano, di tutte le lampadine con quelle a tecnologia Led. La svolta sarà ancora più significativa poiché saranno prima le zone periferiche ad essere interessate da questo grande cambiamento sino a tutte le strade e le piazze della città più famose.
‹‹ Un progetto che porterà Roma al livello di grandi città internazionali, come Los Angeles, Copenhagen, Oslo e Birmingham. Dodicimila vie e piazze di Roma saranno illuminate con tecnologia a Led, con un risparmio di 15 milioni di euro l’anno per la città.I temi del risparmio e dell’efficienza energetica sono in cima alla lista ››, così Marino.
I Led destinati alla illuminazione pubblica sono detti Power Led perchè più forti per potenza elettrica; superano il Watt con bassissima tensione.
L’ illuminazione pubblica comprende quella di parchi e giardini, di aree industriali e commerciali e dei centri urbani. Per quanto riguarda l’illuminazione stradale, progettare e costruire un impianto di illuminazione deve tener conto di determinate condizioni di visibilità, sia per il traffico dei veicoli su strada che di quello pedonale nel centro e nelle zone periferiche.
La prima città italiana a dare l’avvio in tale direzione è stata però Venezia con il progetto Zero Site , il nuovo modello di illuminazione stradale Led connesso che vede protagoniste Ericcson Italia con Philips. Zero Site è una soluzione d’illuminazione con tecnologia Led che integra gli apparati di telecomunicazione all’interno dei lampioni. Questo ampliamento di funzioni, determina, allo stesso tempo, il miglioramento delle prestazioni, con una maggiore copertura di rete mobile e un notevole risparmio energetico alle amministrazioni pubbliche, dando vita a infrastrutture pubbliche multiservizio.
Il riparmio energetico a Milano darà l’avvio alla svolta nell’illuminazione. I più di 100.000 lampioni della città saranno sostituiti entro agosto 2015 con lampadine Led. In questo modo, il risparmio di energia sarà del 52%. Naturalmente, l’altro lato dell’innovazione è il fatto che l’istallazione costerà 38 milioni di euro. Saranno, comunque, recuperati poichè il costo complessivo passerà dagli attuali 42 milioni di euro a 29.
La più grande innovazione è che l’intensità della luce non cambia.
Il sistema di illuminazione Led permette, inoltre, una riduzione delle emissioni di CO2. Un aspetto importantissimo per le città, che potranno così dare un notevole contributo nel raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2020.
Una scoperta scientifica da Nobel, meritatissima, un ingegnoso passo della scienza verso un fine comune: l’dea di città più green e più sostenibili sempre più vicina e concreta.