Eccole qui le prime lettere di voi che avete deciso d’interagire con noi, e le nostre risposte.
Oggi amore = disincanto. Chat:
Rappresentanti del sesso maschile? E dove sono, ce n’è forse qualche esemplare libero? I migliori: tutti presi! Ne restano solo alcune categorie: orsi, lupi solitari, scimpanzé, ecc., solo scarti di femmine ‘sciupauomini’ .
Ma il mondo va alla rovescia? Un tempo le ‘femmine’ erano corteggiate, o sbaglio?
E le “acchiappanze”? Ormai, solo ricordi.
Triste il destino cui andiamo incontro noi povere donne ancora single. Non resta che incrociare le dita e aspettare, aspettare, e aspettare; sperando che dietro quella foto non ci sia un rospo, bensì un principe azzurro. A proposito, ne esistono ancora?
S.O.S. Nocciola cerca scoiattolo per…
Cara Nocciola,
sai che hai dato voce al pensare delle single di ogni età? Invisibile agli occhi maschili nella realtà quotidiana, un piccolo esercito femminile ricorre alle chat nella speranza di incontrare, se non il principe azzurro, un uomo non in fuga, un tantino galante e capace di fissare il suo sguardo sulla compagna almeno per un’ora. Vero non si struggono più con cose del tipo “Un’ora sola ti vorrei…” e vorrei vedere con tutto il mare del fast food dell’amarsi, giusto un pò, a disposizione. E i migliori? Già presi! Antonioni impera, l’ha avuta vinta visto che anche l’altra metà del cielo dichiara di non capire le donne e di sentirsi “gestita” dalla compagna di turno. Pare che noi si abbia la mania di volerli cambiare a tutti i costi, e manco va bene, diciamolo!; Intanto, siamo cresciute col mito del principe azzurro e quel che arriva non è mai all’altezza …un inganno, reciproco, per indurre noi ad accettare il ruolo di Penelope a guardia del focolare, loro a ricoprire quello del cavaliere senza macchia né paura. Tutti delusi, tutti disorientati. Nasce forse da qui il desiderio di “cambiare” l’altro? Non so ma di certo è un’inutile battaglia che lascia lo scontento in tutti. Nessuno cambia nessuno. Ne noi loro, ne loro noi. Intanto giochiamo a spaventarci a vicenda. Mi sa, cara Nocciola, che ci tocca abbandonare l’idea del bel principe e fare i conti con i “rospi” di turno… chissà magari riserbano delle sorprese e a baciarli si trasformano in scoiattoli.
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Ciao, amiche di tastiera!
Anche se non ci conosciamo, diamoci subito del tu. Ecco, è proprio qui che cominciano i primi disagi: saltare tutti i preliminari, darsi del tu e cominciare a raccontarsi come tra vecchi amici, confidandosi su aspetti più che personali dopo pochi istanti. Insomma sulle chat si fa così, tutto deve procedere velocemente per trovare prima possibile la traccia, il fil rouge che ti conduca alla “conquista”. In fondo è il sistema dei call center, innescare il maggior numero possibile di contatti per aumentare la percentuale di successi! Ma è così nella vita reale? Credo di no, nessuno si sognerebbe in un incontro al bar, a cinema o pura anche allo stadio di raccontare la propria vita ad una persona appena conosciuta.
Personalmente ho sempre creduto che la fase conoscitiva sia la più importante ed anche la più attraente perché generatrice di emozioni e di pulsioni che possono sostenere poi lo sviluppo del rapporto. Ma è una fase che deve procedere con naturalezza e spontaneità, cosa impossibile nelle chat. Allora la chat non è una fedele riproduzione della vita reale, anche se i profili che intercetti sono gli stessi, c’è la protezione dell’anonimato che trasforma tutto, che rende spavaldo il pavido e impacciato il sicuro! E poi, che tristezza… conoscersi anonimamente con l’obiettivo di amarsi? Ma allora conosciamoci per procura, come si usava una volta, quando non si voleva rischiare un respingimento, mandiamo l’amico del cuore a conoscere Albicocca76, magari li perdiamo entrambi… ma il nostro cuore sarà salvo !!P.S. no, c’ho ripensato, per coerenza mi firmo col nome vero
Caro Renato51,
l’annusarsi, il guardarsi, l’avvertire o meno la scintilla che ci fa decidere se rivedere o meno chi abbiamo difronte, restano, a nostro avviso, il migliore dei modi per conoscersi. D’accordo con te quindi Di fatto il fenomeno delle chat, e ci riferiamo a quelle deputate alla ricerca di un partner, dilaga e incuriosisce e noi ci interroghiamo sul mutare dei costumi in fatto “d’amore”. Amore, poi, o cosa?In fondo le chat non sono altro che un mezzo, dietro il quale nascondersi e dilazionare per salvaguardare il cuore o da usare con grinta decisionale. E qualora si decida di passare ai fatti e di incontrare chi si è scelto, tutto può procedere come al solito o come ai cari vecchi tempi, quando gli incontri li fissavano i parenti o il “sensale”. Incontri al buio anche quelli.In chat l’anonimato aiuta ma la faccia bisogna pur mettercela, pena il disinteresse. Se poi tutto questo “cercarsi” possa condurre all’amore o se rimane solo un modo per quantuplicare le nostre conoscenze è una scelta personale…tutto è nelle nostre mani. E questo mare di opportunità cosa genera? Opportunità, confusione, saturazione, svalutazione? La nostra impressione? Ci pare che, più che mai, siamo in cerca di emozioni, per sentirci vivi, desiderati, meno soli e, perché no, per sognare.