Come venditrici le donne sono più attente e scrupolose, si preparano meglio e sono più portate alla formazione. Eppure, secondo i dati di Enasarco, l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, sono appena 30mila le donne su un totale di circa 230mila agenti rappresentanti di commercio, circa il 13% del totale.
Ma cosa trattiene le donne dall’intraprendere questa professione? Per comprendere quali siano le principali criticità, Milano Exe, azienda con oltre 25 anni di esperienza nel settore del recruiting e selezione di venditori in ambito commerciale, assicurativo e bancario, ha realizzato un’indagine su un panel di 300 venditrici.
Il primo dato che emerge e che desta particolare interesse è che sebbene siano in netta minoranza rispetto agli uomini, le agenti di commercio donna ottengono risultati migliori dei colleghi, arrivando a concludere in media il 20% in più di vendite. Una marcia in più che, secondo le stesse intervistate, deriva da una “maggiore capacità di ascoltare e di entrare in empatia” (39%), da una “maggior impegno nella formazione professionale continua” (27%) e da una “maggior conoscenza del prodotto” (18%).
Dunque, le donne vendono meglio e nel 75% circa dei casi (per gli uomini è il 67%), riescono a fidelizzare il cliente, che continuerà a servirsi di quello specifico fornitore. Un distacco che si è accentuato ulteriormente negli ultimi anni, con l’evoluzione della professione grazie alle nuove tecnologie e al digitale.