L’ombra del Coronavirus incombe anche sulle tradizioni del Carnevale. Il presidente della Regione Veneto Zaia, in accordo con il ministro della Salute Speranza, ha disposto l’interruzione anticipata, alla mezzanotte di domenica 23 febbraio, dei festeggiamenti in occasione del Carnevale. Facile immmaginare, quindi, che quest’ultimo giorno di Carnevale, martedì grasso, scorrerà per i veneti, e non solo, alla ricerca di aggiornamenti sull’espandersi del virus COVID-19.
Le origini del Carnevale
Pur con i suoi eccessi, il Carnevale è una tradizione molto radicata in Italia, come in tutto il mondo cattolico. Trova le sue radici negli antichi rituali greci e romani delle Dionisiache e dei Saturnali, durante i quali si derogava agli obblighi sociali fino ad arrivare a un totale ribaltamento delle gerarchie: gli schiavi diventavano re e i re schiavi. Era la rappresentazione del caos che precede l’ordine, un caos in cui erano coinvolti anche i comportamenti sessuali che rispondevano agli istinti più bassi. Con l’avvento del Cristianesimo, venne recuperata l’etimologia “carnem levare” (togliere la carne) e di “carrus navalis” (navi su ruote) e il Carnevale, che culmina nel martedì grasso, divenne il periodo dell’anno in cui, nascosti dietro una maschera, si dava libero sfogo ai piaceri della carne prima dell’arrivo della Quaresima con le sue rinunce e il suo rigore.
Le tradizioni del Carnevale nel mondo
Il Carnevale è la festa più scenografica che esista. In particolare, l’ultimo giorno di Carnevale, martedì grasso, assistiamo a sfilate e parate spettacolari in ogni angolo del mondo:
Rio de Janeiro: il Carnevale di Rio è il più spettacolare al mondo. La città brasiliana si trasforma nel sambodromo a cielo aperto più grande del mondo. Sfilano colorati carri allegorici, attorniati da ballerine in abiti eccentrici.
Venezia: il Carnevale di Venezia riporta la città lagunare agli antichi fasti del Settecento, periodo in cui visse il suo massimo splendore. L’atmosfera che si respira è quella di una città elegante e trasgressiva.
Viareggio: quello di Viareggio è un Carnevale, potremmo dire, politico. Le sculture in cartapesta che animano i carri allegorici, in sfilata nei corsi, si richiamano alla satira politica contemporanea.
Ivrea: la caratteristica del Carnevale di Ivrea è la battaglia delle arance che si svolge, dalla domenica al martedì grasso, tra gruppi che risiedono sui carri e squadre appostate a terra.
Carnevale e tradizioni culinarie
Il Carnevale non si festeggia solo in strada facendo baldoria ma anche e soprattutto a tavola. Ogni regione in Italia ha i suoi piatti tipici a base essenzialmente di carne di maiale. In molte regioni meridionali si prepara la lasagna: uno sformato composto da pettole di pasta alternate a strati di ricotta, ragù, polpettine e formaggio filante. Tuttavia le regine del carnevale sono le chiacchiere, o frappe, o bugie. Nomi diversi, da regione a regione, per nominare un’autentica delizia del palato, sfoglie di pasta croccanti, fritte o infornate, cosparse di zucchero a velo o accompagnate dal sanguinaccio. La salsa al cioccolato che una volta contava tra i suoi ingredienti anche il sangue di maiale. Ancora le castagnole, il migliaccio napoletano, i tortelli di carnevale lombardi, gli sfinci siciliani. Un ricco buffet, insomma, nel quale potersi tuffare prima di iniziare la dieta!