Poter sperimentare nuove forme di collaborazione nel campo delle nuove tecnologie marine. Questo è stato l’obiettivo di piu di 100 incontri bilaterali tra imprese e ricercatori italiani del settore dell’economia del mare e una delegazione di aziende statunitensi (che fanno capo a due importanti cluster: Maritime Alliance e Mist) organizzato a Roma nell’ambito della missione commerciale statunitense Blue Tech, presso l’istituto Insean del Cnr.
La missione è stata promossa dal Dipartimento Ingegneria, Ict e tecnologie per l’energia e i trasporti (Diitet-Cnr), l’Ambasciata Americana – Dipartimento del Commercio e il Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth (Big) con la collaborazione di Confcommercio e Unioncamere Lazio, e di membri di Enterprise Europe Network (Een), la rete europea di supporto alle Pmi, il cui contributo ha potuto ampliare la partecipazione di molte imprese del settore.
Da un primo riscontro con l’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata, i partecipanti americani sono stati molto soddisfatti degli incontri bilaterali organizzati, dell’accoglienza e competenza offerta dall’Insean-Cnr, di aver potuto conoscere l’alto livello tecnologico del Cnr, (anche attraverso una selezione di brevetti del Cnr presentata dal Diitet) e di aver incontrato dinamici imprenditori italiani. Saranno pertanto possibili collaborazioni con imprese e ricercatori italiani in diversi settori tra cui imbarcazioni e servizi di supporto alla navigazione, soluzioni green per pulizia delle coste, monitoraggio ambientale, attrezzature marine e servizi, soluzioni integrate per sicurezza marina e portuale.
“È importante rafforzare la cooperazione con partner strategici come gli Stati Uniti nelle principali linee di sviluppo individuate in questo ambito quali: ambiente marino e fascia costiera, biotecnologie blu, energie rinnovabili dal mare, risorse abiotiche e biotiche marine, cantieristica e robotica marina come pure nelle tre tematiche trasversali skills&jobs, infrastrutture di ricerca, sostenibilità e usi economici del mare“, sottolinea Emilio Fortunato Campana, direttore del Diitet-Cnr.
Nella cosiddetta ‘Blue Growth‘ rientrano la cantieristica, il settore ricerca, regolamentazione e tutela ambientale e l’industria delle estrazioni marine, per un totale nel nostro Paese di circa 35mila aziende con 265mila occupati e circa 17 miliardi di euro di valore aggiunto.
Si tratta per l’Italia di un’area con una rilevante connotazione tecnologica che trova conferma in una significativa attività di ricerca, con oltre 10mila pubblicazioni scientifiche e un portafoglio brevetti che ha le potenzialità per competere con i maggiori partner sia a livello europeo che globale.