Family Care – l’Agenzia per il Lavoro specializzata in assistenza domiciliare, nuova spin off di Openjobmetis – annuncia la strategia della sua Fase2 attraverso la programmazione di un piano formativo online per le badanti e una progressiva sensibilizzazione delle famiglie italiane, troppo spesso coinvolte nelle problematiche legate al ricorso al lavoro irregolare.
“L’emergenza sanitaria da Covid-19 ci ha messo di fronte a molte situazioni difficili – spiega Danilo Arcaini, responsabile Family Care. Moltissime famiglie si sono ritrovate nel giro di un paio di giorni a non poter più contare sul supporto della propria badante che, non essendo assunta in regola, non era nelle condizioni di poter giustificare un proprio spostamento per ragioni di lavoro. Questo ha spinto molte famiglie a regolarizzare la posizione lavorativa della propria assistente in tempi molto rapidi, ma non sempre è stato possibile organizzarsi a stretto giro nelle situazioni dove il rapporto non era collaudato da tempo e basato su piena fiducia e regolarità. Abbiamo avuto contesti molto felici nei quali la badante ha scelto di trascorrere con il proprio assistito il periodo di quarantena – aggiunge Arcaini, garantendo una serenità preziosissima a tutti i parenti dell’anziano. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che le situazioni non chiare mostrano la propria debolezza.”
Family Care, che da inizio 2020 ha selezionatoe regolarmente assunto quasi un migliaio di badanti in tutta Italia senza un solo giorno di stop durante l’emergenza Covid, rilancia il proprio impegno nel voler dare un supporto consulenziale a tutte quelle famiglie che oggi si trovano a doversi districare tra vertenze e conti arretrati da saldare.
È necessario che tutti comprendano l’importanza di poter contare su un rapporto di fiducia totale quando si decide di assumere una persona che lavori nell’intimità della propria casa, ma anche che le Istituzioni comprendano quanto sia importante facilitare il ricorso alla domiciliarità, sia riconoscendo la grande valenza sociale dell’operato delle badanti, sia andando incontro all’economia delle famiglie, per esempio sulla questione della detraibilità fiscale.
“Si fa un gran parlare di bonus badanti, una prospettiva che è soltanto di sostegno una tantum, quando non si considera l’importanza di poter detrarre almeno il 100% dei costi di un’assunzione di una badante: sia perché questo toglie dalle spalle della sanità pubblica un assistito – argomenta ancora Arcaini – sia perché la badante così messa in regola può diventare a tutti gli effetti una contribuente regolare.”
Il circolo deve quindi divenire più virtuoso, a partire dalla separazione, mai effettuata, nel ccnl di riferimento, del ruolo delle domestiche da quello delle badanti, che infatti continua a rimanere Ccnl Colf&Badanti: pur essendo entrambe figure di grande supporto nell’equilibrio familiare, risulta evidente quanto un assistente familiare con il compito di prendersi cura di una persona anziana debba avere un riconoscimento economico, legislativo e sociale differente rispetto a un addetto alle pulizie domestiche.
Il cammino è lungo, dunque, ma la tecnologia è venuta in soccorso al comparto: tra colloqui virtuali e un lavoro di ascolto continuo delle esigenze e delle problematiche delle famiglie, sono ufficialmente partiti anche i primi corsi di formazione via zoom: in uscita dal percorso formativo, gli allievi saranno in possesso delle competenze necessarie per svolgere attività di cura e accudimento di persone con diversi livelli di auto-sufficienza psico-fisica (anziani, malati, persone diversamente disabili), anche a sostegno dei familiari coinvolti dalle difficoltà correlate.
Gli obiettivi del corso sono fornire al candidato competenze che lo rendano capace di svolgere prestazioni di aiuto alla persona di carattere domestico e igienico sanitario, sostenere il benessere psico-fisico dell’assistito ed effettuare interventi a supporto del mantenimento e del recupero dell’autonomia fisica e psichica, riducendone i rischi di isolamento.