Sono 18, sparse un po’ in tutto lo stivale, le nuove spighe verdi, il riconoscimento per lo sviluppo rurale, conquistate in questo 2021. La FEE (Foundation for Environmental Education) le ha riconosciute ad altrettanti comuni rurali che si sono distinti non solo per le loro politiche agricole sostenibili ma anche per l’accoglienza turistica. Un marchio di qualità importantissimo per lo sviluppo di una nuova economia che vede turismo e sostenibilità sempre più connesse.
Le spighe verdi per lo sviluppo rurale
Le spighe verdi sono il corrispettivo delle bandiere blu assegnate ai comuni costieri. Non a caso l’ente che le assegna è lo stesso: la FEE. I comuni che intendono candidarsi per ottenere il riconoscimento devono presentare la domanda e compilare un questionario che contiene tutti gli indicatori necessari che saranno poi valutati da una commissione di esperti provenienti dal mondo pubblico e privato: dai ministeri delle politiche agricole, dell’ambiente e del turismo, al Corpo forestale, il Cnr, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Gli indicatori presi in considerazione sono 67, raggruppati in 16 macroaree che vanno dalla tutela dell’ambiente intesa come attenzione alla qualità del suolo, dell’aria e dell’acqua, alla difesa della biodiversità (eventuale presenza di coltivazioni o produzioni tipiche). Parametri altrettanto importanti sono l’accessibilità per tutti e l’offerta turistica in termini di accoglienza.
Un marchio di qualità
La certificazione ottenuta dai comuni che hanno presentato la domanda e che soddisfano tutti i requisiti richiesti ha la validità di un anno. Trascorso questo termine i comuni interessati devo ripetere la procedura d’accapo. Il sistema così concepito ha lo scopo di garantire che i comuni certificati presentino standard di qualità sempre elevati e soprattutto sempre aggiornati. Quest’anno le spighe verdi assegnate ai comuni d’Italia dalla Fee hanno riguardato 18 realtà mentre altre 5 sono uscite dall’elenco. Il nostro Paese, dunque, può attualmente contare 59 comuni certificati. Vediamo quali sono le new entry.
Le new entry 2021
Il Piemonte fa il pieno di spighe verdi con i suoi comuni Alba, Bra, Centallo, Cherasco e Guarene tutti in provincia di Cuneo. Tre sono i comuni certificati della regione Marche: Montelupone, in provincia di Macerata, Senigallia e Sirolo, in provincia di Ancona. Tre spighe verdi anche per la Calabria con i suoi Roseto Capo Spulico e Montegiordano entrambi del cosentino e Belcastro del catanzarese. L’Umbria può vantare l’inclusione nella lista della sua Deruta, realtà del perugino già nota per la lavorazione della ceramica, l’Abruzzo aggiunge Gioia dei Marsi, della provincia dell’Aquila. Sabaudia, della provincia di Latina, è la nuova spiga verde del Lazio, mentre Capaccio Paestum, antico comune del salernitano Cilento, rappresenta la Campania. In rappresentanza della Puglia c’è, in vece, Troia, della provincia di Foggia. Nella lista dei comuni certificati dalla FEE ci sono anche due città: l’emiliana Parma e la toscana Grosseto.
In copertina foto di Gerhard Bögner da Pixabay