La crescita del gioco digitale rappresenta un fenomeno rilevante negli ultimi tempi, e i produttori di software e applicazioni rientrano tra i maggiori fattori che hanno dato slancio, negli anni, rispetto a questo approccio degli appassionati verso la tecnologia.
I fattori di successo del gioco online partono, innanzitutto, dagli ultimi dati registrati, che chiamano in causa diverse motivazioni. Lo slancio del settore ha di certo risentito in positivo degli effetti delle chiusure dei luoghi fisici adibiti al gioco, imposti dall’emergenza sanitaria mondiale, come attestano, di fatto i numeri di crescita dei casinò online (+ 57 per cento tra il 2019 e il 2020, secondo Agimeg), e quelli del mobile gaming, in aumento di 10 punti percentuali ogni anno, fino al 2025, stando al rapporto di “Deloitte”.
Come anticipato, però, un altro importantissimo aspetto da considerare è anche quello delle software house di settore, sempre più specializzate in soluzioni tecnologiche innovative.
I videogiochi: tra vintage e innovazione
Il ruolo degli sviluppatori di videogiochi è fondamentale, visto che le software house, di pari passo con la diffusione della tecnologia, si sono via via adattate al contesto, talvolta anche anticipandone i tempi, grazie alle soluzioni grafiche e all’adattamento alle sempre più celeri modalità di connessione.
Non è un caso che, in attesa della premiazione dei “Games Award 2021”, prevista per dicembre, le principali nomination riguardino in particolare Microsoft, Sony e Nintendo, i cui successi sono legati anche al ruolo delle software house.
Un esempio in questo senso è quello delle “cross platform”, una tipologia di software che, come spiega la parola stessa, ha una versatilità di utilizzo rispetto a un ampio raggio di piattaforme, le cui prestazioni possono cambiare in base ai dispositivi utilizzati, ma che comunque sono compatibili con diversi sistemi.
Le software house più rinomate nel campo del gioco, nel frattempo, si stanno organizzando per proporre games sempre più esclusivi: dalla francese Arkane Studios, che, in vista dell’uscita, nel 2022, di “Redfall”, sta cercando figure professionali come designer, tester e sviluppatori del titolo ispirato ai vampiri.
Intanto, sul fronte XBox, si attendono sviluppi, come dichiarato dal dirigente Phil Spencer, sulla possibilità di ridare luce ai grandi titoli del passato, in un’ottica di retrogaming che, inevitabilmente, chiamerà in causa anche le stesse software house.
Tra passato e futuro: i casinò online
Il ruolo delle aziende specializzate nella realizzazione di software e app, coinvolge però anche un altro settore di spicco nel gioco: quello dei casinò.
Anche in questo ambito è fondamentale l’apporto delle software house più rinomate, tra cui si distinguono NetEnt, Microgaming e Playtech, specializzate, come conferma, all’interno del panorama italiano, l’offerta dei casino AAMS (ora ADM) legali, in poker, roulette, giochi Arcade e slot, tra cui spiccano titoli come “Starbust” e “Gonzo’s Quest”, rilasciati proprio da NetEnt.
Le proposte di acquisizione di software house come Playtech da parte di Eddie Jordan, imprenditore irlandese, non fanno che confermare l’importanza di tali aziende nel settore, così come anche per quanto concerne Microgaming, la quale sembra avere recentemente ottenuto un accordo con la startup “Games Global Limited” per la vendita della piattaforma “Quickfire”.
Le news di settore sul fronte “app”
Le novità di settore coinvolgono, inevitabilmente, anche il mondo del gioco tramite app.
In questa direzione Apple Arcade, servizio in abbonamento per il gioco via iPhone, iPad, iPod touch, Mac e Apple TV, sta puntando su titoli come “Zookeeper World” e “Thumper Pocket Edition.”
Sembrano però essere in arrivo anche altre proposte, con un particolare riferimento a “Disney Melee Mania”, con un nuovo brawler 3v3 e con personaggi tutti da scoprire o riscoprire, come il classico Topolino o i più recenti Elsa e Buzz Lightyear.
Il tutto, sempre all’insegna di una condivisione tra passato e futuro – un tema evergreen al quale tornano spesso le software house e gli sviluppatori.
Foto di Anete Lusina da Pexels