Prima che il calcio si chiamasse tale e si desse delle regole come le conosciamo oggi, esso veniva praticato in seno a gruppi polisportivi ginnici, ancor prima delle fondazioni della più antica squadra italiana, ossia il Genoa, e della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). E veniva chiamato “calcio ginnico”. Hanno scritto Antonio Papa e Guido Panico, in Storia del calcio sociale in Italia. Dai club dei pionieri alla nazione sportiva – 1887-1945 (Il Mulino, 1993) che gli «storici dello sport hanno percorso finora un solo versante della memoria del football in Italia: quello tramandato dalla tradizione ufficiale, e hanno trascurato ogni altra variante delle origini del gioco. È così andata smarrita la storia del calcio giocato sotto le insegne diverse da quella della federazione calcistica e in particolare del football praticato dalle società ginnastiche». In questo articolo si tenta di tracciare una breve mappa del cosiddetto “calcio dei ginnasti”.
Il primo nucleo di calcio ginnico ebbe origine a Rovigo nel 1893, grazie alle iniziative di un professore di educazione fisica, Francesco Gabrielli, pioniere del calcio in Italia, nato a Bologna nel 1857 e morto a Rovigo nel 1898. Oltre ad insegnarlo il calcio ginnico, scrisse anche un manuale, Giuochi ginnici (Hoepli, Milano, 1895), riguardante la pratica del calcio sulle norme rivisitate già in vigore in Inghilterra presso la International Football Association Board (IFAB), dove oltre alle regole della ginnastica, si delineavano anche le regole del calcio, l’occorrente, il terreno di gioco («Il terreno è una spianata rettangolare, messa possibilmente a prato, coi lati nella proporzione di due a tre. È opportuno che non sia più lunga di m. 180, né più corta di m. 90. Una misura sufficiente per questo giuoco è di m. 110×74»), il numero di calciatori («Nelle gare ordinarie prendono parte al giuoco fino a 62 giocatori: in quelle d’importanza il numero prescritto è di 22 […] si dividono in due partiti eguali […] e ognuno, guidato dal proprio Capo, va ad occupare il compartimento che gli spetta […], schierandosi in quattro righe. La prima riga è quella più vicina al mezzo del campo e si compone di 5 giocatori detti Primi. La seconda riga è quella di dietro alla prima ed è formata di 3 giocatori chiamati Secondi. Due occupano la terza riga, e sono detti Terzi. L’ultimo sta nella quarta riga e ha il titolo di Custode. Il Capopartito, che ha il titolo di Capitano, o sta nella quarta riga e disimpegna anche l’ufficio di Custode, oppure occupa il centro della seconda riga»).
Molte furono le squadre a praticare il calcio nell’ambito ginnico. Alcune di esse si confrontarono nel primo torneo del Concorso Interprovinciale ginnastico svoltosi a Treviso nel 1896, primo incontro di calcio anteriore alla costituzione della FIF (odierna FIGC). In quasi tutte le regioni d’Italia, negli anni pionieristici del calcio (a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento), molte realtà calcistiche furono fondate all’interno della Federazione Ginnastica Nazionale Italiana (FGNI, poi FGI).
Il nord e il centro Italia la facevano da padrone. Tra le più “anziane” si ricordino:
– Trentino:l’Unione Ginnastica, sorta nel 1860.
– Veneto: la Società Ginnastica Marziale di Mestre che si avvicinò al calcio nel 1905.
– Friuli: l’unico sodalizio fu la Società Udinese di Ginnastica e Scherma, fondata nel 1896, che nel 1911 diede vita all’A.C. Udine.
– Lombardia: la Società per l’Educazione Fisica Mediolanum di Milano, fondata nel 1896 come Società Ginnastica Mediolanum.
– Piemonte: si registrava una delle società più vecchia, ossia la Reale Società Ginnastica di Torino fondata dallo svizzero Rodolfo Obermann nel 1844 su iniziativa del re Carlo Alberto di Savoia, per “divulgare la pratica degli esercizi di ginnastica per temprare i giovani alle fatiche” dell’Accademia Militare. In seno a questa società il calcio venne inserito soltanto nel 1897.
– Liguria: il più antico sodalizio sportivo fu la Società Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo di Genova, sorta nel 1877 dalla fusione tra la Società Ginnastica Ligure del 1864, fondata dai fratelli Ravano, e la Ginnastica Cristoforo Colombo del 1869. Ma solo nel 1907, e sporadicamente, si dedicò al calcio.
– Emilia-Romagna: il primo sodalizio fu la Società di Ginnastica e Scherma del Panaro, fondata nel 1870 ma al calcio aprì dal 1903.
– Toscana: la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas di Firenze, nata nel 1877. Cominciò a occuparsi di calcio solo nel 1912.
– Umbria: anche la piccola Umbria vantava una compagine di “calcio” nata dalla ginnastica: la Società Ginnastica Braccio Fortebraccio, nata nel 1890, con la sezione calcio dal 1901.
– Lazio: la Società Ginnastica Roma, fondata nel 1890, operativa nel calcio dal 1921.
– Sardegna: si annoverava la Società Educazione Fisica Torres di Sassari, fondata nel 1903, pioniera con l’A.S.D. Ilvamaddalena di La Maddalena, anch’essa nata nel 1903, del calcio sull’isola.
Rispetto al nord, al sud si registrava solo un sodalizio in Sicilia, precisamente a Messina: la Società Ginnastica Garibaldi che istituì la sezione calcistica nel 1910 inglobando l’S.S. Umberto I e il Messina Football Club. Partecipò nel 1911 a partite in ambito locale, mentre l’anno successivo disputò la “Coppa Lipton” vinta dal FBC Palermo, un’importante competizione di quel periodo cui partecipavano squadre della Campania e della Sicilia. La prima edizione di questo torneo (1909), organizzato dal magnate inglese del tè, Sir Thomas Lipton, in sostituzione della “Whitaker Challenge Cup”, fu vinta dal FBC Naples che batté in finale il Palermo col risultato di 2-4 (si giocava a Palermo), con una rete di Poths e tre di Stevens, con questa formazione: Conforti, C. Garozzo, Goss, Scarfoglio, Giannini, Bayon, Pomiglio, A. Garozzo, Stevens, Poths, Rufner.
Da allora ne ha fatta di strada il calcio. Ma questa è già un’altra storia.