Siamo ormai quasi giunti alla fine dell’estate ma le temperature ancora elevate sembrano determinare un prolungamento dell’estate o, quantomeno, lasciano presagire un inizio di autunno decisamente mite.
In conseguenza del caldo, la nostra Penisola è stata interessata da precipitazioni di una certa entità e questo ha contribuito a mantenere in alcuni casi e a ricreare in altri, una condizione favorevole per lo sviluppo e la proliferazione della temuta zanzara.
L’Italia relativa viene “fotografata” in una situazione piuttosto chiara: il livello di zanzare nel paese continua ad essere alto!
Seppur in presenza di indici di infestazione leggermente in diminuzione rispetto alle scorse settimane, la maggior parte delle regioni italiane continua ad essere “rossa”, ovvero esposta ad un rischio alto in termini di presenza dei punzecchianti insetti.
In particolare, si vedranno alcune zone critiche, nelle quali le zanzare vedranno un nuovo sviluppo:
- Veneto
- Campania
- Abruzzo
- Lazio
- Sicilia
Secondo Claudio Venturelli, entomologo e membro del comitato scientifico “Le popolazioni di zanzare in circolazione sono ancora elevate ma per via della stagionalità inizieranno gradatamente a scendere in termini numerici. Questo dipende in primis dalle temperature ma anche dal loro “orologio biologico” che prevede una crescita delle popolazioni fino alla seconda metà di agosto e una graduale discesa da settembre in poi. Per la zanzara tigre ciò dipende anche dal fatto che proprio in questo mese le “mamme zanzare” adottano una strategia di sopravvivenza che le induce a deporre uova di due tipologie diverse: una tipologia di uova che schiudono normalmente quando sono sommerse dall’acqua e da dove nasceranno zanzare anche in settembre e ottobre, l’altra tipologia è costituita da uova “diapausanti” ovvero che andranno in una sorta di letargo per proteggerle dai rigori invernali. Proprio per questa ragione il numero di zanzare tenderà naturalmente a diminuire. Il tutto è regolato da temperatura e ore luce/giorno”.
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