Un lungo fine settimana è appena terminato. Dalle proteste violente di Napoli e Roma fino al nuovo DPCM firmato dal governo Conte. Proprio sulle proteste di questi ultimi giorni ci è stato un gran parlare: giuste? non giuste? alimentate da persone “esterne” che hanno approfittato del clima di protesta?
La voce dei commercianti
La prima ondata, iniziata tra i mesi di febbraio e marzo, ha portato l’intera nazione in un lockdown che è durato fino al mese di maggio. Il periodo di chiusura forzata ha costretto molte, tantissime, attività commerciali ad affrontare un periodo difficilissimo che ancora oggi non è passato ma che anzi potrebbe peggiorare viste le recenti misure implementate all’interno dei vari DPCM del governo Conte. Colpo duro per le attività commerciali italiane che dichiarano di non sapere più come fare per sopravvivere. Il lamento, giorno dopo giorno, diventa sempre più forte fino all’organizzazione di manifestazioni in tutta Italia.
Le “violente” proteste di Napoli e Roma
Le proteste in strada e in piazza sono sempre state fatte sin dall’inizio di questa pandemia. Rispettando le misure anti Covid, abbiamo visto tante manifestazioni pacifiche che hanno dato voce alle tante categorie lavorative e ai loro bisogni impellenti. Questo fine settimana, però, le proteste sono diventate decisamente più forti. Il caso che è balzato più all’occhio in ambito nazionale è stato sicuramente quello di Napoli.
La protesta nella città partenopea non comprendeva solamente i commercianti ma anche chi non accettava le direttive dell’ultima ordinanza firmata dal presidente della Campania Vincenzo De Luca che istituiva il coprifuoco a partire dalle ore 23. La protesta, nata come pacifica, si è trasformata in ben altro con danni ad oggetti e persone. Le ragioni di chi protestava sono state sopraffatte da quelle che hanno portato danni in parte della città partenopea.
Le immagini hanno fatto il giro del paese con l’opinione pubblica che si è divisa in due:
- chi ha condannato fortemente il tutto dichiarando che la violenza non è mai giustificata, in nessun caso e in nessuna maniera possibile.
- chi ha appoggiato la violenta protesta, impuntando il tutto ad una risposta disperata della gente ormai esasperata dalla situazione che si è venuta a creare
Il tutto si è più o meno replicato anche a Roma dove nella manifestazione si è arrivati all’intervento delle forze dell’ordine per mettere in sicurezza la zona.
Lamenti e proteste, qual è la differenza?
Parrebbe nessuna eppure esiste e non è poca. I lamenti e le paure dei commercianti o di chiunque sia a rischio chiusura e fallimento in questo periodo di pandemia sono più che legittime e le manifestazioni sono i mezzi più veloci per farsi notare da chi di competenza. D’altro canto quando la protesta diventa violenta, allora lì bisogna capire da cosa è dovuta.