A una settimana dalla morte di George Floyd per mano dell’agente Derek Chauvin l’ondata di proteste, partita da Minneapolis, è diventata una rivolta. New York, Washington, Chicago, Saint Louis, sono solo alcune delle città che da giorni sono teatro di violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Un quadro disperato in un Paese che non è ancora uscito dal tunnel del Coronavirus.
Da proteste a rivolta
Una settimana fa, a Minneapolis, George Floyd, un afroamericano di 46 anni, moriva per mano di un poliziotto durante un fermo. L’indignazione per il suo omicidio, complice anche i video diventati virali sui social media, ha superato i confini della città. La comunità afroamericana è scesa in piazza in diverse città che sono diventate teatri di vere e proprie guerriglie urbane. Tanto che 25 città in 16 stati, tra cui New York, hanno imposto il coprifuoco.
Da Minneapolis a Washington, le proteste per la morte di George Floyd
Un primo provvisorio bilancio delle rivolte che stanno scuotendo l’America in questi ultimi sette giorni.
- Minneapolis: nella città dov’è avvenuto l’omicidio, è andata in fiamme, tra l’altro, la caserma dove prestava servizio il poliziotto che ha ucciso George Floyd, Derek Chauvin.
- Saint Luois: quattro agenti sono stati feriti durante gli scontri. Non sembrano al momento essere in pericolo di vita.
- La Vegas: un agente è stato ferito al termine di una manifestazione del movimento Black Lives Matter.
- Chicago: nella capitale dell’Illinois, due persone sono rimaste uccise, la dinamica non ancora nota, mentre altre 60 sono state arrestate.
- New York: la città è stata colpita nei simboli della sua ricchezza: vandalizzato il Rockfeller Center, il magazzino Macy’s sulla 34ma e saccheggiato il Nike Store. Durante una delle proteste per la morte di George Floyd è stata arrestata Chiara De Blasio, la figlia 25enne del sindaco.
- Washington: proteste anche davanti alla Casa Bianca dove i manifestanti sono stati dispersi con l’uso di lacrimogeni e proiettili di gomma.
Tensione alle stelle
I violenti scontri che stanno sconvolgendo diversi stati americani hanno riportato alla ribalta il triste tema del razzismo negli USA e non solo. L’odio contro i negri sembra essere una questione di costume, un qualcosa difficile da sradicare. In più la diffusione del Coronavirus ha messo in evidenza tutti i mali di questa società dove si salvano solo i ricchi. L’omicidio di George Floyd è stata la miccia che ha acceso un fuoco da alimentatosi a poco a poco sotto la cenere. Intanto il rischio contagio negli Stati Uniti non è ancora superato e queste rivolte potrebbero finire per peggiorare ulteriormente la situazione.
Foto di copertina da Pixabay