L’incontinenza urinaria può essere provocata da alterazioni del basso tratto urinario, ma questa è solo una delle diverse cause potenzialmente alla base del disturbo. Tra le altre, è necessario menzionare la disabilità, che può essere sia cognitiva che motoria, e la comorbilità extraurologica, vale a dire la presenza di altre patologie non direttamente correlate a questa parte del corpo. Non possono essere dimenticati, poi, fattori estrinseci di natura iatrogena o ambientale: è il caso della mancanza di caregiver che siano motivati e competenti, della presenza di barriere architettoniche o di una gestione non adeguata dal punto di vista assistenziale e farmacologico.
Le conseguenze dell’invecchiamento
A mano a mano che si invecchia, nei soggetti dipendenti o fragili i fattori estrinseci e quelli extraurologici diventano sempre più importanti, al punto di diventare predominanti. L’incontinenza urinaria è stata definita dall’International Continence Society una condizione, un sintomo e un segno. Una condizione, dal momento che costituisce un disagio sociale per coloro che hanno tale disturbo. Un sintomo, in quanto il paziente si accorge di essere incontinente (e a volte possono esserci anche altri sintomi). Un segno, poiché l’incontinenza è un reperto obiettivo che fa pensare che è stata provocata da una patologia. La stessa International Continence Society ha definito l’incontinenza come emissione di urina involontaria che si verifica in momenti e in luoghi non appropriati: è evidente, pertanto, che le perdite involontarie non sono problematiche solo dal punto di vista igienico, ma rappresentano un disagio anche a livello sociale.
I pannoloni assorbenti
Il ricorso ai pannoloni per anziani si rende indispensabile in molte occasioni. Essi sono in grado di trattenere tutte le perdite, ma devono essere usati in modo oculato: in altri termini, non devono diventare una scusa per non affrontare più il problema visto che comunque si può contare su una pratica copertura. Se così accadesse, una persona anziana con una situazione di incontinenza iniziale rischia di peggiorare se si affida a un panno assorbente, che evita la diffusione di cattivi odori. Il paziente non ha più paura di venire rimproverato, e quindi smette di controllarsi anche quando avrebbe la possibilità e la capacità di farlo.
L’atteggiamento dei caregiver
Un atteggiamento di questo tipo, per altro, in molte circostanze viene perfino agevolato da coloro che prestano assistenza alla persona anziana, visto che accompagnare in bagno una persona è più faticoso che sostituire un pannolone, oltre a richiedere più tempo. È come se l’anziano che indossa il pannolone si sentisse legittimato a bagnarsi, ma questo non è un bene se la persona in realtà è ancora in grado di controllarsi. Per beneficiare di una qualità della vita appagante, la persona anziana dovrebbe essere messa nelle condizioni di prolungare l’integrità delle funzioni del proprio organismo per quanto più tempo possibile.
Gli effetti negativi
I soggetti che sono colpiti da incontinenza urinaria possono andare incontro a effetti negativi soprattutto nel caso di forme correlate al rilassamento della muscolatura del distretto pelvico. Fino a qualche tempo fa, gli interventi risolutivi del problema si focalizzavano unicamente sul controllo degli odori e sulla riduzione delle conseguenze delle perdite meno piacevoli, come la macerazione della pelle dovuta al bagnarsi. Ora la situazione è diversa, anche perché si parte dal presupposto che per un invecchiamento sano non è sufficiente prolungare la durata della vita: serve anche garantire la sua qualità. Come si migliora la qualità della vita di una persona anziana? Trattandola con dignità, per esempio, ma anche stimolandola a prendere decisioni, così che possa conservare la propria autonomia.
Il disagio fisico e psicologico
La disfunzione dell’incontinenza urinaria può essere fonte di disagio a livello sociale, a livello fisico e a livello psicologico in tante persone, non solo tra le donne (specialmente se in menopausa), ma anche tra gli uomini. L’obesità e il fumo sono due fattori di rischio che non possono essere trascurati. L’autocura riabilitativa per particolari tipologie di incontinenza prevede lo sviluppo della capacità di contrarre lo sfintere e la muscolatura pelvica, ma anche il coordinamento di queste strutture in modo che risulti più efficace. Diverse ricerche hanno messo in evidenza che gli approcci comportamentali aumentano la recuperabilità del controllo urinario, anche in mancanza di tecnologie sofisticate.
Le conseguenze dell’invecchiamento
A mano a mano che gli anni passano, crescono le possibilità di andare incontro a patologie croniche che possono riguardare vari apparati e organi. La comorbilità consiste nell’accumularsi dei processi patologici e dei loro effetti nel corso del tempo. L’incontinenza urinaria va annoverata di sicuro tra le grandi sindromi geriatriche: coinvolge un anziano su cinque tra coloro che vivono a domicilio, un anziano su tre tra coloro che sono ricoverati nei reparti per acuti e un anziano su due tra coloro che sono ospitati nelle residenze sanitarie. Per quel che riguarda le donne, poi, si registra una prevalenza di incontinenza urinaria nella fascia giovanile già superiore al 20%, anche se in molti casi confessare di avere questo problema è, a sua volta, un problema. Spesso ci si rifiuta di parlarne con un medico, come se si avesse a che fare con un tabù impossibile da scalfire.