Grande successo al Teatro Paradiso per il concerto di beneficenza promosso
dall’Associazione Suoni del Mediterraneo
Alla presenza della Presidentessa del Comitato Regionale Campania Unicef Dott. Margherita Dini Ciacci si è esibito l’ensemble Ahirang diretto dal M° Rosario Scotti di Carlo, autore tra l’altro di due dei brani proposti durante concerto. I fondi raccolti sono stati devoluti all’Unicef a sostegno dei bambini dell’Abruzzo e di Gaza.
Abbiamo posto qualche domanda al Maestro:
Maestro, perché un concerto per i bambini sia italiani che palestinesi?
– Erano anni che desideravo dare un concerto solo per i bambini – dice il maestro Rosario Scotti di Carlo – e averne avuto la possibilità oggi è per me un grande successo personale e professionale. L’Unicef è come una grande mamma: non le si può chiedere di scegliere tra la vita di un bambino e quella di un altro. Tutti devono essere trattati in modo uguale. E’ vero che la tragedia che ha colpito i nostri connazionali negli ultimi mesi è come una grande ferita al centro del cuore, ma è anche vero che nel mondo tanti bambini muoiono ogni giorno per mancanza di cibo, acqua, medicine e quant’altro. Abbiamo ritenuto opportuno gemellare le sofferenze dei bimbi italiani con quelle dei palestinesi e, nel nostro piccolo, tentare di aiutare tutti. Doveroso da parte mia ringraziare tutti i percussionisti che si sono prestati solo a scopo umanitario e che hanno voluto dare il proprio contributo artistico: il maestro G. Damiano, docente di percussioni del conservatorio di Benevento ed i maestri C. Famiani, D. Monda, G. Lettieri, G. Maiello, G. Sabatini e M. Vorraro (Mandolino solista). Senza di loro non si sarebbe potuta organizzare una manifestazione tanto complessa. Grazie anche alla cantante ed attrice napoletana Lina Perrella che ha magistralmente interpretato e recitato poesie e fiabe attorniata dai piccoli attori della Parrocchia di S. Maria di Costantinopoli, divertendo ed emozionando tutti i presenti. Grazie all’atmosfera mistica creata dal coro dei Cantores Ecclesiae con i classici gregoriani, alle ballerine V. Alqamara e L. Coppola e a Lucio Monaco e a Mons. Raffaele Ponte che ci hanno concesso il teatro. Grazie anche all’ANPI e alla V Municipalità che ci hanno concesso il loro patrocinio morale.
Maestro, perché proprio un concerto di percussioni?
– Beh, innanzi tutto perché per me è più logico esprimere qualcosa con uno strumento che è mio. Poi perché molto spesso le percussioni sono poco conosciute. Non si tratta solo di tamburi ma di una vasta gamma di strumenti a tastiera melodici ed armonici che possono tranquillamente sostituire un’orchestra anche se con sonorità diverse.
Nella mia composizione che ha dato inizio al concerto ‘Prelude for Love’ ho cercato di sfruttare al meglio quelle che sono le peculiarità delle percussioni melodiche in un insieme dove spiccano le influenze contrappuntiste seppur romantiche e delicate. Il connubio tra percussioni e mandolino è decisamente nuovo e forse ancor di più sottolinea lo stile originale della composizione. Nell’altro mio brano Fantasy per cinque percussioni è invece esaltata la ritmica in un insieme moderno ed attuale che va dal jazz al funky allo swing in un connubio tra oriente ed occidente. Non a caso le due danzatrici si sono profuse nella danza del ventre e nel flamenco proprio per sottolineare le influenze arabe e spagnole. Le percussioni sono state addirittura usate per accompagnare i canti gregoriani del coro diretto dal M° Marcella Selo proprio a dimostrazione del fatto che classico e moderno si fondono alla perfezione esaltandosi vicendevolmente.
Infine, le percussioni sono state usate come una vera e propria orchestra nella Rumba ‘re Scugnizzi cantata ed interpretata da Lina Perrella e i giovani attori che professionalmente mi hanno divertito ed hanno portato brio ed allegria alla serata e che per me da oggi sono i giovani artisti del mediterraneo: L. Rollin, L. Dottorini, F. Coppola, M. Esposito, L. Crispo, A. Crispo, A. Capezzuto, F. Martone, G. Pastore, L. Buffardi, F. Pupo
Maestro, quali sono le sue aspettative ed i progetti per il futuro?
– Tanto ci sarebbe da fare non solo per i bambini ma per tutti quelli che soffrono. Quello che posso dire è che oggi abbiamo piantato un seme che speriamo possa dare frutti copiosi. Io ed i miei collaboratori abbiamo tentato di lanciare un messaggio prima di tutto sensibilizzando le coscienze e poi cercando di non far dimenticare che non tanto lontano da noi ci sono persone che soffrono e chiedono nostro aiuto.
M. Selo