Dopo una lunga serie di partite ogni 3 giorni, i campionati e le coppe europee vanno in pausa per dare spazio alle nazionali tra amichevoli, spareggi per gli europei, nation league e qualificazioni per i prossimi mondiali. Come da prassi, sono ripartite le polemiche: le pause delle nazionali sono inutili. Sarà vero?
Le pause delle nazionali: inutili o no?
Una discussione che va avanti dalla notte dei tempi. Il rapporto tra club e nazionali è sempre stato molto delicato e sul filo del rasoio. Le nazionali hanno chiesto rispetto e collaborazione mentre i club sono sempre stati restii per paura di infortuni, condizioni fisiche e i ritmi dei campionati spezzati ma da quest’anno anche la paura del contagio da Covid 19.
Il caso Vida con la Croazia
Mettiamo in “esame” l’ultimo episodio “grave”. Parliamo del caso Vida. Siamo all’intervallo dell’amichevole tra Turchia e Croazia. I giocatori ritornano in campo con una novità: la Croazia ha sostituito il difensore Vida. Infortunio? Motivi Tattici? Ebbene, no… più o meno. Il calciatore è stato fatto uscire perché nella pausa tra i due tempi di gioco è risultato positivo al Covid. Il difensore ha quindi giocato 45 minuti di gioco con ancora il risultato del tampone non noto. Giocatore in quarantena ma solo lui, il resto del gruppo vola verso la nuova partita. Tranne Brozovic che nel successivo giro di tamponi risulta positivo e resta quindi indisponibile per i prossimi 10 giorni per la “gioia” dell’Inter.
Gli infortuni
L’Inter oltre a Brozovic si trova di fronte ad un’altra gatta da pelare: Alexis Sanchez. E’ infatti discussione aperta tra i neroazzurri e il Cile. El nino maravilla, un anno fa, era stato costretto ad uno stop di 3 mesi per un infortunio rimediato con la nazionale cilena. L’Inter non nascose le sue perplessità quindi sulle partite delle nazionali nel mezzo delle stagioni calcistiche dei club. Un anno dopo è la nazionale cilena ad attaccare la squadra della Pinetina accusandoli di un Sanchez non al top della condizione.