Quali sono le tendenze di chi decide di prendere in gestione un ristorante? Quali sono i dettagli ai quali si fa più attenzione per valorizzare la propria attività? Se l’è chiesto TheFork, l’app leader nella prenotazione online dei ristoranti che ha voluto condurre una ricerca sulle nuove aperture e nuove gestioni per decretare a fine maggio, TheFork Restaurants Awards – New Openings, la formula più convincente. A scegliere saranno ovviamente gli utenti.
“Ogni anno in Italia sono oltre tredicimila le aperture di nuovi ristoranti” spiega Roberto Calugi Direttore Generale Fipe.“Un dato che testimonia la straordinaria vitalità del settore e la sua forza attrattiva verso tanti giovani per i quali la ristorazione è un progetto di vita prima di essere un investimento economico-finanziario. La figura dello chef-patron resta centrale nella ristorazione italiana. È il filo rosso che esalta la diversità e al contempo mantiene il legame con la cultura del territorio senza disdegnare ricerca e innovazione. Ma l’equilibrio tra il ruolo del cuoco e quello dell’imprenditore va spostato ad un livello più alto perché il cambiamento e le dinamiche competitive rappresentano una sfida sempre più importante a cui nessuno può sottrarsi. Su questo terreno c’è molto da fare ed è con lo spirito di dare il proprio contributo che Fipe aderisce a questa bella iniziativa di TheFork e si mette a disposizione di tutti coloro che entrano nel grande mondo della ristorazione italiana”.
I dettagli che contano per la ristorazione in Italia
Pur potendo contare su una proposta molto variegata, la ristorazione in Italia punta su elementi specifici per dare ai propri clienti la migliore esperienza possibile:
- Innovazione di qualità: nuovi accostamenti realizzati con prodotti di qualità rapresentano la scelta primaria non solo dei ristoranti “di rango”.
- Convivialità: se il cibo rappresenta non solo un’esigenza primaria ma possiede anche un risvolto sociale, la cura dell’ambiente è fondamentale per far godere ai propri clienti momenti piacevoli, anche per una semplice pausa pranzo.
- Lievitati: gli impasti sono oggetto di continui studi ed evoluzioni, dalle pizze gourmet ai pani speciali.
- Cucina della memoria: la cucina tradizionale italiana non è più appannaggio delle trattorie o delle tavole calde. Sempre più ristoranti la ripropongono sia nelle versioni classiche che rivisitate.
- Ecosostenibilità: una cucina ecosostenibile è una cucina che non spreca nulla, recupera gli avanzi con deliziose ricette del giorno dopo.
- Contaminazione: la cucina è parte integrante della cultura di un Paese e creare nuovi piatti che uniscano culture diverse porta spesso a risultati davvero interessanti.
- Multisensorialità: creare piatti capaci di stimolare tutti i sensi è una tendenza ormai consolidata entrata a pieno titolo in tutte le scuole di pensiero.
La ristorazione italiana deve saper intercettare le esigenze della clientela
Una proposta food decisamente varia quella che emerge dai dati e che impegna ogni giorno di più i cuochi, protagonisti della cucina, a non tralasciare nessun aspetto. “Oggi – commenta Sonia Re, Direttore Generale di APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani – è sempre più importante che un locale colga le tendenze e le richieste della propria clientela, traducendole in proposte gastronomiche in grado di emozionare le persone e, soprattutto, di farle tornare nel proprio locale. Tutto questo parte da una valorizzazione degli ingredienti del proprio territorio, con una cucina in grado di esaltarne i sapori, attenta al ‘no spreco’ e alla sostenibilità. In termini di offerta risultano vincenti i locali ‘flessibili’ in cui la cucina è aperta in diversi momenti della giornata, dalla colazione alla cena. Il punto debole, sul quale è ancora necessario lavorare, è il servizio in sala. Formazione, quindi, non solo per i cuochi, ma anche per chi si occupa del primo contatto con il cliente”.