Il virtual heritage lab dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) apre nuovi spazi di mercato sempre più ampi: dai servizi per musei e siti archeologici alle scenografie di musical e ambienti per videogames.
L’Itabc-Cnr partecipa alla realizzazione di ‘Divo Nerone – Opera Rock’, musical sulla vita dell’imperatore. Il progetto, nato da un’idea di Franco Migliacci, vede il coinvolgimento dei premi Oscar Dante Ferretti per le scenografie, Francesca Lo Schiavo per gli arredi e le decorazioni, Gabriella Pescucci per i costumi e Luis Bacalov per le musiche, con la regia di Gino Landi. Lo spettacolo verrà portato in scena sul Palatino a partire dal 1 giugno 2017.
Di questa iniziativa e più in generale dell’attenzione che l’attuale mercato digitale sta destinando ai contenuti storici e archeologici si parlerà ad ArcheoVitual, evento organizzato dal 2006 presso la Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum, grazie all’Itabc-Cnr. Infatti, sotto la direzione scientifica di Sofia Pescarin dell’Itabc- Cnr, l’appuntamento si è consolidato come un vero e proprio osservatorio tecnologico internazionale sull’archeologia e i musei virtuali. Dal 2013 ArcheoVirtual è diventato uno degli eventi federati di Digital heritage international congress.
“L’Itabc è stato chiamato ad affrontare una nuova sfida, quella di supportare uno spettacolo dal vivo con la ricostruzione virtuale dei luoghi dove visse Nerone, per aiutare il pubblico a immergersi negli ambienti di quell’epoca”, spiega Sofia Pescarin. “Collaboriamo con la Produzione (Artisti associati) e con la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma allo studio e alla ricostruzione della Domus Aurea, sviluppando immagini digitali per lo spettacolo e applicazioni interattive per comprendere quale fosse la struttura dell’area della Vigna Barberini sul Palatino, dove si svolgerà lo spettacolo”.
‘Divo Nerone’ dimostra come ricercatori e artisti possono unirsi per creare un ponte tra scienza e spettacolo con il fine di raggiungere il pubblico internazionale e un nuovo mercato nell’industria dell’intrattenimento e del turismo culturale. “Nuovi domini, come l’entertainment, cercano contenuti archeologici ricostruiti in 3D per dare valore aggiunto alle proprie produzioni’, aggiunge Augusto Palombini dell’Itabc- Cnr.
A Paestum, in programma: una mostra di quattro giorni che presenta dieci progetti interattivi e filmici d’eccellenza sul patrimonio italiano, spagnolo, greco e turco. Negli stessi giorni sono previsti una serie di brevi incontri con gli autori (Sala cinema di ArcheoVirtual).
Un workshop approfondisce il tema ‘Archeologia virtuale ed entertainment’ su cui si confrontano per la prima volta ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo, delle istituzioni culturali, della ricerca, senza dimenticare il settore dell’industria, rappresentato da Edmondo Orlotti manager Hpe, e dell’impresa italiana, in una discussione globale sulla valorizzazione del patrimonio.
A tale riguardo si parlerà anche di ‘Reveal – Realising education through virtual environments and augmented locations’, progetto europeo H2020 che ha come partner esterno la Sony e che svolgerà il ruolo di pioniere nell’utilizzo delle piattaforme, come quelle della playstation vr, per sviluppare progetti basati sulla narrazione e sulle ambientazioni tridimensionali foto-realistiche, anche con lo scopo di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale europeo.