L’UE incentiva lo sviluppo di mercati secondari per i crediti deteriorati, che consentirebbe alle banche di gestire o vendere più facilmente i crediti in sofferenza. Gli ambasciatori presso l’UE hanno approvato oggi la posizione del Consiglio sulla proposta di direttiva che armonizza le norme sul modo in cui gli enti non creditizi possono acquistare contratti di credito dalle banche. L’obiettivo delle nuove norme è la riduzione degli attuali stock di crediti deteriorati delle banche e la prevenzione dell’accumulo in futuro.
Avendo il Consiglio adottato la sua posizione, la presidenza può avviare negoziati con il Parlamento europeo non appena esso sarà pronto a negoziare. “Ridurre gli stock di crediti in sofferenza nel settore bancario e prevenirne l’accumulo in futuro è fondamentale per garantire la stabilità del sistema finanziario dell’UE. La posizione adottata oggi dal Consiglio, che è essenziale per rafforzare l’unione bancaria, istituisce un quadro normativo chiaro per acquistare e gestire i crediti in sofferenza, il che porterà allo sviluppo di mercati secondari efficienti.” ha dichiarato Eugen Teodorovici, ministro delle finanze della Romania e presidente del Consiglio.
Recupero dei crediti deteriorati: cosa prevede la proposta dell’UE
Un credito bancario viene generalmente considerato deteriorato quando il debitore (un’impresa o una persona fisica) da oltre 90 giorni non paga le rate o gli interessi concordati o se si ritiene improbabile che lo rimborsi. In base alle nuove norme proposte, le banche potranno affrontare meglio il problema dei crediti che si deteriorano grazie a migliori condizioni di vendita del credito a terzi.
Attualmente, i potenziali acquirenti di crediti in sofferenza incontrano ostacoli negli acquisti transfrontalieri di crediti, a causa dei diversi regimi normativi degli Stati membri. Questo ha reso inefficiente il mercato secondario dei crediti deteriorati, avendo come conseguenza una domanda scarsa, una concorrenza debole e prezzi denaro bassi. La nuova proposta di direttiva elimina gli ostacoli al trasferimento di crediti deteriorati da parte delle banche a enti non creditizi nonché semplifica e armonizza i requisiti in materia di autorizzazione per i gestori di crediti dell’UE, lasciando impregiudicate le norme nazionali che impongono obblighi supplementari ai gestori di crediti.
Recupero dei crediti deteriorati e diritti dei debitori
Saranno al contempo tutelati i diritti dei debitori e resteranno in vigore le garanzie nel quadro delle norme dell’UE applicabili relative alla protezione dei consumatori.
La proposta di direttiva iniziale della Commissione europea includeva anche una parte sul recupero delle garanzie reali. Su questa parte di direttiva non si è potuto raggiungere un accordo al Consiglio. Non è stata pertanto inclusa nella posizione del Consiglio e saranno necessarie ulteriori discussioni a livello di gruppo in sede di Consiglio.
I negoziati con il Parlamento europeo potranno procedere non appena il Parlamento avrà concordato la sua posizione.