La Commissione europea ha ricevuto mandato dal Consiglio Europeo per avviare negoziati sulla modernizzazione del trattato sulla Carta dell’energia (ECT). Ha inoltre adottato le corrispondenti direttive di negoziato.
I negoziati intendono modernizzare le disposizioni dell’ECT, in modo da tenere conto degli obiettivi di sviluppo sostenibile e climatici, nonché delle norme moderne di tutela degli investimenti e della risoluzione delle controversie investitore-Stato. L’ECT modernizzato dovrebbe mirare a facilitare in modo sostenibile gli investimenti nel settore dell’energia, garantire la certezza del diritto e assicurare un livello elevato di tutela degli investimenti.
Cosa prevedono le direttive di negoziato sull’ECT modernizzato
Uno dei principali elementi delle direttive di negoziato consiste nel garantire che gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici e di transizione all’energia pulita siano rispecchiati nell’ECT modernizzato. Ciò comporta di precisare che l’UE può imporre ai partecipanti al mercato provenienti da paesi terzi di rispettare la legislazione applicabile dell’Unione e degli Stati membri, compresa quella relativa alla politica ambientale e di sicurezza.
L’obiettivo dell’UE sarà quello di allineare le disposizioni in materia di tutela degli investimenti alle norme moderne degli accordi recentemente conclusi dall’UE e dai suoi Stati membri. Cercherà inoltre di garantire che l’ECT modernizzato continui a mirare a un elevato livello di tutela degli investimenti. L’ECT modernizzato dovrebbe ribadire esplicitamente il cosiddetto “diritto di legiferare”, ossia il diritto delle sue parti contraenti di adottare misure a tutela della salute, sicurezza, ambiente e altri obiettivi di politica pubblica. L’UE intende inoltre chiarire che le disposizioni relative alla tutela degli investimenti non possono essere interpretate come un impegno delle parti contraenti di non modificare le proprie leggi. Le disposizioni relative alla risoluzione delle controversie investitore-Stato dovrebbero rispecchiare l’approccio seguito dall’UE negli accordi di tutela degli investimenti e la sua posizione nelle riforme multilaterali in corso.