Legambiente assegna nove ‘maglie nere’ per il rischio idrogeologico; i singolari ‘premi’vanno a Bagnoli Irpino, Moschiano e Quindici (AV), Castelmassa (RO), Biccari (FG), Garessio (CN), Sannicandro di Bari (BA), Monterosso Calabro (VV) che ottengono un pesante 0,5 in pagella, e al fanalino di coda, Lagnasco (CN), con un punteggio pari a zero
Quest’anno nessun comune raggiunge la classe di merito “ottimo” nella classifica predisposta da Legambiente sulla mitigazione del rischio idrogeologico. Lo rivela Ecosistema Rischio 2011, l’indagine realizzata da Legambiente con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile, che ha monitorato le attività di prevenzione realizzate da oltre 1.500 fra le 6.633 amministrazioni comunali italiane classificate a rischio idrogeologico potenziale più elevato. Presentata oggi a Roma, l’indagine individua in Peveragno (CN), Endine Gaiano (BG), e Senigallia (AN) con il punteggio di 8,5 i comuni più virtuosi: essi hanno dichiarato di aver realizzato interventi di delocalizzazione, di aver svolto un’ordinaria attività di manutenzione delle sponde e delle opere di difesa idraulica, di aver effettuato interventi di messa in sicurezza, di avere piani d’emergenza dedicati al rischio idrogeologico aggiornati, di averli fatti conoscere ai cittadini e verificati attraverso esercitazioni. Le “maglie nere”, invece, vanno a Bagnoli Irpino, Moschiano e Quindici (AV), Castelmassa (RO), Biccari (FG), Garessio (CN), Sannicandro di Bari (BA), Monterosso Calabro (VV) che ottengono un pesante 0,5 in pagella, e al fanalino di coda, Lagnasco (CN), con un punteggio pari a zero. In questi comuni è presente una pesante urbanizzazione delle zone esposte a pericolo di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di protezione civile.
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