Il cambiamento climatico provocherà ogni anno 250 mila morti in più a causa di malaria e diarrea, stress da caldo e malnutrizione, soprattutto tra i bambini, le donne e tra la popolazione povera più vulnerabile. Quasi 7 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria, provocato soprattutto dall’insostenibilità del sistema dei trasporti e dalle fonti di energia domestica che contribuiscono, direttamente o indirettamente, al cambiamento climatico.
Sono alcune delle stime diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Seconda Conferenza Globale sulla Salute e sul Clima, in programma a Parigi il 7 e l’8 luglio. L’incontro tra i ministri della Salute dei governi mondiali, voluto dall’OMS e dal governo francese per l’attuazione degli accordi di Parigi (the Paris Agreement), raggiunti lo scorso 12 dicembre in occasione della COP21 e ratificati lo scorso 21 aprile, rappresenta una prima tappa intermedia in cammino verso la COP22, in programma in Marocco il prossimo novembre.
Secondo Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell’OMS, “il peso delle malattie e delle morti causate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento dell’aria non solo è tragico, ma anche evitabile. Stiamo lavorando con i governi e le comunità internazionali per contribuire al tentativo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Monitoreremo attentamente i progressi, per tracciare e comunicare i risultati sulla salute e condividere quelle azioni che si traducono in vite salvate. In particolare le vite dei bambini, delle donne, degli anziani e della popolazione più povera e vulnerabile della società, maggiormente sofferente“.
Solo 1,5% dei finanziamenti internazionali destinati ai cambiamenti climatici sono allocati a progetti per la salute, mentre i costi dei danni diretti alla salute causati dal clima saranno compresi tra i 2 e i 4 miliardi di dollari entro il 2030. Secondo l’OMS è necessario che i paesi favoriscano politiche che riducano gli effetti del cambiamento climatico in settori economici chiave come i trasporti e l’energia, promuovendo sistemi di trasporto più sostenibili come quello in bicicletta o a piedi, incoraggiando l’attività fisica e un più facile accesso ai servizi cittadini.
“L’intesa raggiunta dai governi mondiali – aggiunge Flavia Bustreo – non solo mira a frenare le emissioni di gas serra per mantenere il livello di riscaldamento globale al di sotto di 2°C, ma consente ai paesi di implementare piani di adattamento per la protezione della salute dall’impatto del cambiamento climatico, come le ondate di calore, inondazioni e siccità e il progressivo peggioramento della sicurezza dell’acqua e del cibo“. “Mi auguro inoltre – conclude Flavia Bustreo – che il Governo Italiano durante la guida del prossimo G7 giochi un ruolo di leader nella promozione di queste azioni“.