“Ormai non ci sono più dubbi: da giorni, da settimane è in atto un attacco criminale e premeditato da parte di addetti al servizio Pubblico #ANM ai danni dei napoletani e della città in un momento storico di grande sofferenza, di pandemia, e con la Galleria Vittoria chiusa. Tutto ciò ormai non è più sopportabile.” La denuncia arriva a mezzo social da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli dopo che, nell’arco di poche ore, l’Anm (la società che gestisce il 90% del trasporto pubblico nella città) ha ricevuto le comunicazioni di malattia da 11 agenti di stazione della Linea 1 della Metropolitana e 4 capiservizio delle funicolari. Circostanza che ha provocato forti restrizioni del servizio di trasporto pubblico cittadino. Le malattie di massa tra i dipendenti dell’Anm sono un fenomeno che si ripropone in maniera cadenzata ma stavolta la situazione è più grave.
Le “strane malattie di massa” dei dipendenti Anm
Il classico ammutinamento dei dipendenti Anm, con certificati medici a pioggia, arriva, puntuale, i primi giorni di gennaio dopo che la notte del 31 dicembre si è assicurata la copertura del servizio in occasione dei festeggiamenti per il nuovo anno. Circa due settimane fa, poi, in occasione delle elezioni regionali e del referendum, una nota della società ha anticipato possibili disagi per la presenza del personale ai seggi elettorali. 242 dipendenti impegnati in qualità di scrutatori. “Anm nel rispetto delle scelte di impegno politico dei dipendenti sta cercando di organizzare al meglio possibile il servizio di trasporto per i due giorni delle elezioni, pur con la consapevolezza che ci potrebbero essere delle ripercussioni sul servizio. L’azienda ricorda che per legge non è consentito opporsi alla libera scelta dei dipendenti dell’impegno in occasione del voto“.
La giornata tipo
Al netto di questi comportamenti che, se anche si basano su esigenze reali, non seguono i canali più appropriati per esprimersi, il resto dei giorni non sono da orologio svizzero. Per capirlo basta aprire un profilo social dell’azienda e leggere gli aggiornamenti sulla mobilità. Siamo al 23 settembre 2020:
- 7.29 Funicolare di Mergellina, servizio momentaneamente sospeso
- 8.50 Metro Linea 1 circolazione limitata alla tratta Dante-Piscinola
- 10.56 Funicolare di Chiaia sospende il servizio a partire dalle 14.10
- 12.07 Metro Linea 1 circolazione ripristinata su tutta la tratta
Parliamo di mezzi di trasporto con rotaie dedicate e che non circolano per le strade della città come invece fanno gli autobus. Per questi, infatti, non si contano i cambi o le limitazioni di tratta, causati anche da lavori in corso, nonché i ritardi sulle corse derivanti dal traffico.
Metrò dell’arte
La Linea 1 della metropolitana partenopea doveva essere il cuore di un sistema integrato di trasporti tale da portare Napoli nel novero delle grandi metropoli europee. Una linea che collegasse i centri nevralgici della città, la zona ospedaliera, il centro storico, il porto, la stazione ferroviaria e l’aeroporto. L’inizio dei lavori risale al 1976 e il completamento dell’opera doveva avvenire per il 2000. Oggi, a vent’anni di distanza, trascorsi tra fermi e riavvi continui per mancanza di fondi e difficoltà strutturali, abbiamo 18 fermate funzionanti su 26 progettate. Per due fermate (Duomo e Centro Direzionale) gli annunci sull’imminente apertura si rincorrono da un paio di anni. Intanto procedono i lavori presso i cantieri di Poggioreale e iniziano quelli a Capodichino. La fermata Toledo è stata eletta la più bella d’Europa, peccato che, come abbiamo constatato prima, venga chiusa tutti i giorni. Tra i comportamenti dei dipendenti ritenuti “criminali” e l’atavica difficoltà di gestione da parte dei vertici dell’azienda, l’unica certezza sono i disagi che ogni giorno incontrano gli utenti del trasporto pubblico di Napoli.