Lo annunciala rappresentante mondiale del caffè tutto americano, Starbucks arriva sul mercato italiano. La catena di Seattle che conta circa 21mila negozi in tutto il mondo ha annunciato l’apertura di una caffetteria a Milano per poi approdare, per il 2017, a Verona e Venezia. A gestire la divisione italiana con la licenza del marchio sarà il gruppo Percassi. Si arricchisce così la presenza sul suolo italiano delle grandi catene del food internazionale.
Prima fra tutte Kentucky Fried Chicken, il colosso del pollo fritto americano che in Italia continua a far registrare aperture, prima Genova, poi Chieti, Torino e Roma e sono previsti ancora circa 15 punti vendita da istallare. Una grande opportunità, questa, anche per l’occupazione italiana se si pensa che la catena a livello globale ha circa 19mila locali e 750mila dipendenti. Appartiene al gruppo Yum! Brands che mediamente fattura circa 13 miliardi all’anno e che gestisce anche Taco Bell e Pizza Hut, quest’ultima più volte sulla tabella italiana ma mai realizzata. Sembrerebbe che l’impresa sia difficile, considerando che la pizza nasce in Italia, anche se la speculare Domino’s Pizza, seconda catena americana dopo Pizza Hut, lo ha fatto riuscendo egregiamente nell’impresa. La prima sede è stata, infatti, aperta a Milano lo scorso Ottobre. La soluzione? Il franchising, soluzione che, a quanto pare, ha adottato anche 100 Montaditos, paninoteca spagnola nata nel 2000 che propone una infinità di piccoli e gustosi panini diversi fra loro e che conta circa 350 ristoranti in Europa di cui una ventina in Italia.
Per Starbucks non sarà facile scalare il mercato del caffè italiano. Questione di abitudini, gli italiani sono grandissimi bevitori di caffè, nei bar si servono circa 175 tazzine di caffè al giorno, costo totale 184 euro. Qui, però, casca l’asino! Gli italiani sono abituati a bere un caffè al costo mediamente di 1 euro o giù di lì, la catena americana presenta prezzi notevolmente più alti. Sarà una sfida difficile per Starbucks, forse è questa sfida che ha portato l’azienda a tardare l’entrata sul mercato nostrano. Da non trascurare, infatti, che proprio perché gran bevitori di caffè, i nostri connazionali sono altresì grandi esperti di caffè ed è risaputo che quello proposto dal colosso americano non è poi così vicino alle abitudini italiane essendo prevalentemente caffè American Style, quindi, bicchierone grande, logo in bella vista, insomma, etichetta Hollywoodiana del caffè. Ma se effettivamente la catena la dovesse spuntare, avrà avuto il grande merito di aver convertito anche i più esperti caffettieri del mondo in frequentatori di Starbucks e del caffè americano una cosa come vendere ghiaccio agli eschimesi.
Volendo fare dei pronostici, i frequentatori potranno essere per lo più professionisti che, in pausa pranzo vorranno rilassarsi gustando l’ambiente delicato e accogliente che offrono i locali della catena in tutto il mondo. Una sfida, dunque, tutta da gustare. Lo annuncia la rappresentante mondiale del caffè tutto americano, Starbucks arriva sul mercato italiano. La catena di Seattle che conta circa 21mila negozi in tutto il mondo ha annunciato l’apertura di una caffetteria a Milano per poi approdare, per il 2017, a Verona e Venezia. A gestire la divisione italiana con la licenza del marchio sarà il gruppo Percassi. Si arricchisce così la presenza sul suolo italiano delle grandi catene del food internazionale.