Due stelle gemelle attorno cui ruotano tre pianeti giganti, mai osservati prima.
È l’ultima scoperta del Carnegie Institution for Science, che ha annunciato l’identificazione di questo doppio sistema planetario grazie al Planet Finder Spectrograph installato sul telescopio Magellano dell’Osservatorio Las Campanas in Cile.
Una delle stelle ospita due esopianeti, mentre il terzo esopianeta ruota attorno alla seconda stella: l’intero sistema binario rappresenta un caso unico di stelle gemelle così vicine i cui pianeti sono stati scovati tutti insieme.
I risultati, accettati per la pubblicazione su Astronomical Journal, potrebbero aiutare a spiegare l’influenza che pianeti giganti come Giove hanno sull’architettura di un sistema planetario.
L’astronomia esoplanetaria è infatti fondamentale per raccogliere informazioni su ‘casa’ nostra, nonostante i cacciatori di pianeti abbiano spesso scoperto sistemi molto diversi dal Sistema Solare. Ma nel caso dei pianeti gioviani, con caratteristiche simili al quinto inquilino del nostro sistema planetario, le analogie sono molte.
Questo perché il campo gravitazionale di Giove ha probabilmente avuto un’enorme influenza sul resto dei pianeti, durante l’evoluzione del Sistema Solare. E il fatto che i pianeti come Giove siano molto rari da trovare nel resto dell’Universo potrebbe spiegare perché il nostro sistema si sia evoluto in modo diverso dagli altri.
Per questo scoperte come quelle del Carnegie sono tanto rare quanto preziose: osservando i giganti gassosi scovati dallo spettrografo di Magellano potremmo ricostruire l’antico comportamento di Giove.
L’osservazione del nuovo sistema binario è particolarmente interessante anche perché si tratta del primo gruppo di esopianeti trovati esclusivamente in base ai dati raccolti dal Planet Finder, la cui sensibilità permette di individuare pianeti giganti con orbite molto grandi oppure orbite spiccatamente ellittiche piuttosto che circolari – come è il caso del nuovo trio di pianeti delle stelle gemelle.
“Stiamo cercando di capire – spiega Johanna Teske, leader del team di ricerca del Carnegie – se pianeti giganti come Giove hanno spesso orbite lunghe e/o eccentriche. Se fosse questo il caso, sarebbe un indizio importante per svelare il processo con cui si è formato il nostro Sistema Solare, aiutandoci al tempo stesso a capire dove cercare nuovi pianeti potenzialmente abitabili”.