Le faggete vetuste mediterranee nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino, tra le più grandi d’Italia entrano a far parte del patrimonio Unesco. Lo ha deciso il Comitato del patrimonio mondiale riunito a Fuzhou, in Cina: lo stesso che qualche giorno fa ha inserito nella World Heritage List i portici di Bologna. Con i nuovi inserimenti, l’Italia si conferma in cima alla classifica dei Paesi con più siti Unesco.
Un patrimonio paesaggistico
Le foreste di Calabria e Puglia appena inserite nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanità fanno parte di un sito transnazionale denominato “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”. Un sito che conta 94 parti divise in 18 Paesi tra cui Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina. Si tratta del primo riconoscimento, avvenuto nel 2017, di un patrimonio prettamente paesaggistico. Le faggete sono state scelte perché rappresentano un esempio di foresta non intaccata dall’antropizzazione formatasi subito dopo la fine dell’ultima era glaciale a partire dalle Alpi, dai Carpazi e dai Pirenei e allargatasi a gran parte dell’Europa. La loro straordinaria adattabilità a diversi fattori climatici, geografici e fisici dopo millenni, che ne ha permesso una così vasta diffusione, e la loro capacità di accogliere e sostenere biodiversità così ricche fa di queste foreste un sito di grande valore e sono la testimonianza che l’interesse dell’Unesco non si limita alle peculiarità artistiche di un sito ma anche alla protezione ambientale, in Italia e non solo.
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— UNESCO 🏛️ #Education #Sciences #Culture 🇺🇳😷 (@UNESCO) July 29, 2021
The official list of countries related to this #WorldHeritage site extension is the following:
Bosnia and Herzegovina🇧🇦, Czechia🇨🇿, France🇫🇷, Italy🇮🇹, North Macedonia🇲🇰, Poland🇵🇱, Slovakia🇸🇰 and Switzerland🇨🇭.
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Patrimonio Unesco: quali foreste d’Italia ne fanno parte
Le faggete italiane inserite nella lista dei siti Unesco si trovano in diverse regioni. Dalle Foreste casentinesi in Emilia Romagna a quelle all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Ci sono ancora la Faggeta del Monte Cimino e del Monte Raschio nel Lazio, la Foresta Umbra nel Parco Nazionale del Gargano in Puglia, ancora la Foresta di Cozzo Ferriero nel Parco del Pollino, in Basilicata, e quella della Valle Infernale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, in Calabria.
Italia: numero record di siti Unesco
Il nostro è il Paese che attualmente conta più siti inseriti nella lista dei patrimoni dell’umanità. Sono ben 58 distribuiti tra:
- centri storici di rilevanza architettonica come Roma, Firenze, San Gimignano, Pisa, Napoli;
- siti unici al mondo come Venezia e la Laguna, i trulli di Alberobello;
- siti archeologici come Paestum, Pompei, Ercolano, le necropoli etrusche di Tarquinia e Cerveteri;
- paesaggi culturali tra cui la Costiera amalfitana, le Cinque Terre;
- siti naturali come le Dolomiti, l’Etna, le isole Eolie.
L’Italia vede la sua presenza anche nell’elenco dei Patrimoni culturali immateriali dell’Unesco. Quei patrimoni, cioè, che non si concretizzano in opere visibili ma in tradizioni che si tramandano di generazione in generazione assicurando la diversità culturale dei vari angoli del mondo. Sono inseriti in questa lista, tra gli altri, l’Opera dei pupi siciliani, l’arte del pizzaiolo napoletano, la dieta mediterranea, l’arte dei muretti a secco e l’alpinismo.
In copertina foto di Martina Janochová da Pixabay