La performance “Le dimensioni dell’arte”, che giovedì 5 aprile apre la mostra personale dell’artista e regista Lucio Salzano dal titolo “Insoliti cieli” (alla Mod Art Gallery di Sabina Albano fino al 12 aprile), si interroga anche in maniera provocatoria su quali possono essere definite oggi come “le dimensioni dell’arte”, al di fuori e al di là del valore che le assegna il mercato, attraverso un concept, di cui non è difficile cogliere anche l’aspetto ironico, nel quale le “dimensioni dell’arte” coincidono semplicemente con le misure dell’opera o dello spazio in cui l’artista agisce.
Anche in questa occasione (come in gran parte dei suoi lavori teatrali) Salzano, nel suo intervento performativo, si avvale del tappeto sonoro creato dal noto musicista Antonio Onorato.
Lucio Salzano, definito dalla stampa come “uno dei più originali e coraggiosi registi dei nostri tempi”, opera nel campo della regia e dell’ideazione teatrale sin dagli anni ’80.
Il suo lavoro si è particolarmente rivolto alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici nella convinzione che non ci sia alcuna netta separazione tra le varie forme di espressione creativa e che l’arte si nutra , invece, della contaminazione di queste. Negli ultimi anni in particolare è stato ideatore di format originali e innovativi. Tra essi ricordiamo: “Poetic Jukebox” (… “un’idea semplicemente geniale, decisamente creativa” … Il Mattino, Cecilia Donadio), “Top Spin”, “Park Sound”. In questi ultimi due spettacoli il regista realizza la sua teoria dei set teatrali, ovvero location le più varie che divengono il palcoscenico a 360 gradi in cui la drammaturgia e l’azione scenica coincidono, coinvolgendo il pubblico in una sorta di viaggio onirico in quello che egli definisce “teatro dei luoghi”.