L’UE ha adottato conclusioni sulla prevenzione e la lotta alla radicalizzazione nelle carceri e sulla gestione degli autori di reati di terrorismo ed estremismo violento dopo la scarcerazione. Il Consiglio ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di misure efficaci in questo ambito, alla luce del rischio posto dal numero crescente di autori di reati di terrorismo e autori di reati che si sono radicalizzati nel corso della loro permanenza in carcere, e in considerazione del fatto che molti di loro dovrebbero essere scarcerati nei prossimi due anni.
L’invito del Consiglio agli Stati membri
Il Consiglio ha invitato gli Stati membri a sviluppare ulteriormente interventi specializzati per affrontare gli autori di reati di terrorismo ed estremismo violento e quanti ritenuti a rischio di radicalizzazione nel corso della loro permanenza in carcere.
Ha inoltre invitato gli Stati membri a utilizzare buone prassi in materia di:
- rapido scambio di informazioni tra i pertinenti attori e messa a punto di strategie adeguate
- creazione di unità specializzate e multidisciplinari responsabili della lotta all’estremismo violento e alla radicalizzazione nelle carceri
- programmi di formazione generali per il personale penitenziario e di sorveglianza
- attuazione, se necessario, di misure speciali per persone condannate per reati di terrorismo, sulla base di una valutazione dei rischi
- misure su base individuale volte a spingere i detenuti a disimpegnarsi dalle attività di estremismo violento e sostegno ai rappresentanti religiosi che forniscono narrazioni alternative
- istruzione, formazione e sostegno psicologico dopo la scarcerazione e successivo monitoraggio di elementi radicalizzati dei quali si teme possano continuare a rappresentare una minaccia
Il Consiglio ha inoltre invitato la Commissione a continuare ad agevolare lo scambio di informazioni e di buone pratiche e a sostenere l’operato dei paesi terzi e dei partner, in particolare delle regioni limitrofe, per prevenire la radicalizzazione nelle carceri.